1. Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE, sezione «Democrazia Europea». 2. Per una sovranità europea. Le riforme necessarie, sezione «Altre idee». 3. Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera, sezione «Democrazia Europea». Illustrare queste proposte in maniera dettagliata richiederebbe un lungo spazio e in questa sede l’intento è quello di fornire invece solo gli spunti generali di riferimento, che possano essere poi approfonditi dai singoli interessati. Può essere opportuno, però, dare la linea generale delle tre proposte, che in realtà si richiamano tra di loro: infatti, anche in coerenza con le modalità operative della piattaforma della Conferenza, il senso di questi tre interventi non è affrontare temi diversi o troppo distanti fra loro, ma cercare di intercettare momenti diversi del dibattito che si potrà instaurare sulla piattaforma della Conferenza, puntando però sui nostri contenuti fondamentali di interesse. Il punto fondamentale che lega le tre proposte è che l’avanzamento dell’integrazione europea, anche in senso democratico, passa per una rivalutazione del ruolo sempre più importante del Parlamento Europeo, che può cominciare, intanto, con l’attribuzione di maggiori poteri di autonomia fiscale. Abbiamo visto quanto avvenuto con l’approvazione del Piano Next Generation EU (Recovery Fund), che è stato un primo passo nella direzione di una gestione diretta di risorse finanziarie su larga scala da parte delle istituzioni europee. Se questo diventasse lo standard, consentirebbe di prendere decisioni a livello europeo e se ciò avvenisse passando attraverso il Parlamento, la democrazia sarebbe preservata, garantita, ed anzi ancor più rafforzata con la piena valorizzazione dell’istituzione europea che prevede un passaggio elettorale con la consultazione diretta dei cittadini europei. Usciremmo in questo modo dal concetto – citato in un intervento precedente dal Prof. Greggi – del “ce lo chiede l’Europa” oppure del “decidono tutto le burocrazie europee”, in favore di una maggiore assunzione di centralità democratica per i cittadini europei. Questo, per noi, costituirebbe un importante e rilevante passaggio intermedio per giungere poi ad una più ampia riforma dei trattati, che preveda l’abolizione del diritto di veto e del voto all’unanimità che tante volte hanno bloccato l’avanzamento dell’UE. Nelle prossime righe sono presentate le tre proposte con il riferimento anche al link sul sito della piattaforma in cui è possibile commentarle o sostenerle.

Proposte del Movimento Federalista Europeo per la Conferenza sul futuro dell’Europa

Badia, Francesco
2021-01-01

Abstract

1. Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE, sezione «Democrazia Europea». 2. Per una sovranità europea. Le riforme necessarie, sezione «Altre idee». 3. Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera, sezione «Democrazia Europea». Illustrare queste proposte in maniera dettagliata richiederebbe un lungo spazio e in questa sede l’intento è quello di fornire invece solo gli spunti generali di riferimento, che possano essere poi approfonditi dai singoli interessati. Può essere opportuno, però, dare la linea generale delle tre proposte, che in realtà si richiamano tra di loro: infatti, anche in coerenza con le modalità operative della piattaforma della Conferenza, il senso di questi tre interventi non è affrontare temi diversi o troppo distanti fra loro, ma cercare di intercettare momenti diversi del dibattito che si potrà instaurare sulla piattaforma della Conferenza, puntando però sui nostri contenuti fondamentali di interesse. Il punto fondamentale che lega le tre proposte è che l’avanzamento dell’integrazione europea, anche in senso democratico, passa per una rivalutazione del ruolo sempre più importante del Parlamento Europeo, che può cominciare, intanto, con l’attribuzione di maggiori poteri di autonomia fiscale. Abbiamo visto quanto avvenuto con l’approvazione del Piano Next Generation EU (Recovery Fund), che è stato un primo passo nella direzione di una gestione diretta di risorse finanziarie su larga scala da parte delle istituzioni europee. Se questo diventasse lo standard, consentirebbe di prendere decisioni a livello europeo e se ciò avvenisse passando attraverso il Parlamento, la democrazia sarebbe preservata, garantita, ed anzi ancor più rafforzata con la piena valorizzazione dell’istituzione europea che prevede un passaggio elettorale con la consultazione diretta dei cittadini europei. Usciremmo in questo modo dal concetto – citato in un intervento precedente dal Prof. Greggi – del “ce lo chiede l’Europa” oppure del “decidono tutto le burocrazie europee”, in favore di una maggiore assunzione di centralità democratica per i cittadini europei. Questo, per noi, costituirebbe un importante e rilevante passaggio intermedio per giungere poi ad una più ampia riforma dei trattati, che preveda l’abolizione del diritto di veto e del voto all’unanimità che tante volte hanno bloccato l’avanzamento dell’UE. Nelle prossime righe sono presentate le tre proposte con il riferimento anche al link sul sito della piattaforma in cui è possibile commentarle o sostenerle.
2021
9788894560329
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/381652
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