Il programma poetico di Pea, che si sviluppa nella favola, nella fiaba, nell’aneddoto e nella fola, può essere utilmente analizzato attraverso due diversi percorsi interpretativi: uno di carattere dialettico e razionalista, incentrato sull’anarchia, che presenta, come archetipo di sovversione, il serpente; l’altro di carattere utopico e sentimentale incentrato sulla malinconia. Questi due percorsi si incrociano in tre aspetti cognitivi - la mitologia, l’idillio, l’errore - che offrono al poeta l’opportunità di costruire un “discorso del disordine” e di generare un paradosso inedito: merita lode chi è destinato all’inferno. Il “discorso del disordine” e il “discorso malinconico” si intrecciano poi in modo significativo, perché entrambi descrivono il conflitto fra il desiderio e l’incapacità di dimenticare.
Pea’s poetic project, embodied in the tale, anecdote and in the fable, can be valuably analysed via two distinct pathways of interpretation: the first of a dialectic and rationalistic stamp, centred on anarchy, with the serpent depicted as the archetype of subversion; the second of a Utopian and sentimental nature focused on melancholy. Both pathways intersect in three cognitive aspects – mythology, the idyll, transgression – all of which afford the poet the opportunity to construct a “discourse of disorder” and to engender an unprecedented paradox: whoever is destined to Hell is praiseworthy. The two discourses – that of “disorder” and that of “melancholy” are significantly intertwined, inasmuch as they both express the conflict between desire and human powerlessness to forget.
Voce ai monti. Declinazioni della favola nei versi di Enrico Pea
Tuccini G
2020-01-01
Abstract
Il programma poetico di Pea, che si sviluppa nella favola, nella fiaba, nell’aneddoto e nella fola, può essere utilmente analizzato attraverso due diversi percorsi interpretativi: uno di carattere dialettico e razionalista, incentrato sull’anarchia, che presenta, come archetipo di sovversione, il serpente; l’altro di carattere utopico e sentimentale incentrato sulla malinconia. Questi due percorsi si incrociano in tre aspetti cognitivi - la mitologia, l’idillio, l’errore - che offrono al poeta l’opportunità di costruire un “discorso del disordine” e di generare un paradosso inedito: merita lode chi è destinato all’inferno. Il “discorso del disordine” e il “discorso malinconico” si intrecciano poi in modo significativo, perché entrambi descrivono il conflitto fra il desiderio e l’incapacità di dimenticare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.