A partire dall’analisi delle prose fantastiche de "Il tragico quotidiano" (1906) e del "Pilota cieco" (1907), Tuccini si sofferma sulla promiscuità tra arte e filosofia alla base dell’esperienza letteraria del giovane Papini. In particolare, lo studioso cerca di comprendere come, tra i personaggi letterari che meglio sintetizzano il profilo evanescente di una inquietudine libresca, il demonio perda i suoi connotati medievali, per assumere il volto di un uomo (quello di Papini appunto) che rivendica il diritto al dubbio laico e alla primigenia onnipotenza.

Departing from the analysis of the fantasy prose writings in the "Il tragico quotidiano" (1906) and in the "Pilota cieco" (1907), Tuccini stops to focus on the promiscuity between art and philosophy at the root of the young Papini’s literary experience. In particular, he explains how, among the literary characters that best condense the evanescent profile of a malaise of bookish derivation, the Devil loses his Mediaeval connotations to take on the features of a man (those of Papini himself), who claims the secular right to doubt and primeval omnipotence.

Il diavolo senza corna. Simbolo e codice del fantastico papiniano

Tuccini G
2012-01-01

Abstract

A partire dall’analisi delle prose fantastiche de "Il tragico quotidiano" (1906) e del "Pilota cieco" (1907), Tuccini si sofferma sulla promiscuità tra arte e filosofia alla base dell’esperienza letteraria del giovane Papini. In particolare, lo studioso cerca di comprendere come, tra i personaggi letterari che meglio sintetizzano il profilo evanescente di una inquietudine libresca, il demonio perda i suoi connotati medievali, per assumere il volto di un uomo (quello di Papini appunto) che rivendica il diritto al dubbio laico e alla primigenia onnipotenza.
2012
978-88-4673-329-0
Departing from the analysis of the fantasy prose writings in the "Il tragico quotidiano" (1906) and in the "Pilota cieco" (1907), Tuccini stops to focus on the promiscuity between art and philosophy at the root of the young Papini’s literary experience. In particular, he explains how, among the literary characters that best condense the evanescent profile of a malaise of bookish derivation, the Devil loses his Mediaeval connotations to take on the features of a man (those of Papini himself), who claims the secular right to doubt and primeval omnipotence.
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