Parlare di educazione all’alba di un anno che, ci auguriamo tutti, lascerà alle spalle il Covid-19, apre scenari variegati. La pandemia è piombata all’improvviso nelle nostre società già attraversate da fratture economiche e ambientali profonde nelle quali da tempo crescevano insoddisfazioni e disuguaglianze. E in molti, da anni, denunciavamo i limiti dell’idea di sviluppo come principio integratore utile a interpretare i processi di mutamento sociale. Alla luce di quanto accaduto, l’idea di sviluppo ha perso definitivamente la sua credibilità. E oggi siamo all’inizio di una stagione che chiede riposizionamenti teorico-pratici: urgono risposte nuove per problemi nuovi. La globalizzazione, sino a ieri richiamata per l’espansione dei mercati e il primato dell’economia, oggi ha salute e sostenibilità quali suoi tratti maggiormente rappresentativi. E la pedagogia, in quanto ricerca sulle ragioni, condizioni e finalità dell’agire educativo, sulle relazioni fra soggetti ed istituzioni, può, oggi, concretamente contribuire alla elaborazione di soluzioni per riguadagnare il riequilibrio ambientale e sanitario perduto. Nella stagione post-Covid gli obiettivi della pedagogia si fanno ambiziosi e i compiti ardui ma non necessariamente esposti al fallimento. Personalmente, poi, guardo con speranza a questo ‘inizio’. Siamo entrati nella stagione delle grandi consapevolezze: consapevolezze dei problemi complessi che abbiamo di fronte ma anche dell’adeguatezza o inadeguatezza della pedagogia e della didattica nel saper trovare risposte valide. E, dunque, la domanda principale che pongo è soprattutto autoriflessiva: possono la pedagogia e la didattica produrre ‘idee buone’ per affrontare le trasformazioni sociali in atto? E se sì quali? Ciò che rende riconoscibile e distinguibile un lavoro in termini pedagogici è, infatti, la sua capacità di incidere sull’agire educativo. In quali modi è possibile incidere? Attraverso quali prospettive?
Trasformazioni sociali e nuovi scenari per l’educazione. Riflessioni e proposte neo-personalistiche
Perla, L.
2021-01-01
Abstract
Parlare di educazione all’alba di un anno che, ci auguriamo tutti, lascerà alle spalle il Covid-19, apre scenari variegati. La pandemia è piombata all’improvviso nelle nostre società già attraversate da fratture economiche e ambientali profonde nelle quali da tempo crescevano insoddisfazioni e disuguaglianze. E in molti, da anni, denunciavamo i limiti dell’idea di sviluppo come principio integratore utile a interpretare i processi di mutamento sociale. Alla luce di quanto accaduto, l’idea di sviluppo ha perso definitivamente la sua credibilità. E oggi siamo all’inizio di una stagione che chiede riposizionamenti teorico-pratici: urgono risposte nuove per problemi nuovi. La globalizzazione, sino a ieri richiamata per l’espansione dei mercati e il primato dell’economia, oggi ha salute e sostenibilità quali suoi tratti maggiormente rappresentativi. E la pedagogia, in quanto ricerca sulle ragioni, condizioni e finalità dell’agire educativo, sulle relazioni fra soggetti ed istituzioni, può, oggi, concretamente contribuire alla elaborazione di soluzioni per riguadagnare il riequilibrio ambientale e sanitario perduto. Nella stagione post-Covid gli obiettivi della pedagogia si fanno ambiziosi e i compiti ardui ma non necessariamente esposti al fallimento. Personalmente, poi, guardo con speranza a questo ‘inizio’. Siamo entrati nella stagione delle grandi consapevolezze: consapevolezze dei problemi complessi che abbiamo di fronte ma anche dell’adeguatezza o inadeguatezza della pedagogia e della didattica nel saper trovare risposte valide. E, dunque, la domanda principale che pongo è soprattutto autoriflessiva: possono la pedagogia e la didattica produrre ‘idee buone’ per affrontare le trasformazioni sociali in atto? E se sì quali? Ciò che rende riconoscibile e distinguibile un lavoro in termini pedagogici è, infatti, la sua capacità di incidere sull’agire educativo. In quali modi è possibile incidere? Attraverso quali prospettive?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.