Paolo Frisi scrisse il Saggio sul Galileo per la celebre rivista milanese «Il Caffè» (1765). Con l’abito dei padri barnabiti, Frisi (1728-1784) fu matematico e fisico, consulente d’idraulica e di elettricità, scienziato e scrittore tra i riformatori, protagonisti della rivista milanese nella Lombardia asburgica. Nella sua polemica antigesuitica, Frisi riprese argomenti di illuministi e philosophes, apparsi al momento della soppressione della Compagnia, sul fondamento che «Galileo non avesse voluto dir altro se non ciò che è verissimo». Il barnabita replicava pure a d’Alembert, che nel Dizionario enciclopedico poneva Galileo in seconda schiera, dopo i «geni primari» di Bacone, Cartesio e Newton. Sulla vicenda dello scienziato pisano, Frisi consegnò osservazioni acute, ma inserite in una prospettiva duale: la sua sintesi vive della drammatica contrapposizione tra il destino di Galileo e quello di Newton, nella contrapposizione tra le strutture repressive dell’oscurantismo cattolico e la libertà di pensiero e il civile dibattito degli inglesi.
Uno scienziato pisano al «Caffè» dei Lumi. P. Frisi fra Elogio e Saggio sul Galileo
Filieri Emilio
2021-01-01
Abstract
Paolo Frisi scrisse il Saggio sul Galileo per la celebre rivista milanese «Il Caffè» (1765). Con l’abito dei padri barnabiti, Frisi (1728-1784) fu matematico e fisico, consulente d’idraulica e di elettricità, scienziato e scrittore tra i riformatori, protagonisti della rivista milanese nella Lombardia asburgica. Nella sua polemica antigesuitica, Frisi riprese argomenti di illuministi e philosophes, apparsi al momento della soppressione della Compagnia, sul fondamento che «Galileo non avesse voluto dir altro se non ciò che è verissimo». Il barnabita replicava pure a d’Alembert, che nel Dizionario enciclopedico poneva Galileo in seconda schiera, dopo i «geni primari» di Bacone, Cartesio e Newton. Sulla vicenda dello scienziato pisano, Frisi consegnò osservazioni acute, ma inserite in una prospettiva duale: la sua sintesi vive della drammatica contrapposizione tra il destino di Galileo e quello di Newton, nella contrapposizione tra le strutture repressive dell’oscurantismo cattolico e la libertà di pensiero e il civile dibattito degli inglesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.