Il Supremo Collegio ritorna sul concorso di colpa del lavoratore nella causazione dell’infortunio al fine della riduzione proporzionale della responsabilità del datore di lavoro (accertata nel caso di specie) e, conseguentemente della misura del risarcimento del danno dovuto al prestatore di lavoro, ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c. La sentenza offre l’occasione per svolgere qualche riflessione non solo sul profilo specifico oggetto del giudizio, ma anche su quello strettamente connesso dei limiti del debito di sicurezza del datore di lavoro, in considerazione tanto dell’ampia portata dell’art. 2087 c.c. quanto dei più recenti indirizzi interpretativi emersi nella giurisprudenza, specie alla luce del riconoscimento come infortunio sul lavoro (o in itinere) della contrazione del Covid-19, previsto dalla normativa emergenziale.
Infortuni sul lavoro (anche da Covid-19) e concorso colposo del lavoratore: la chimera dell’applicabilità dell’art. 1227 c.c.
Stefano Caffio
2020-01-01
Abstract
Il Supremo Collegio ritorna sul concorso di colpa del lavoratore nella causazione dell’infortunio al fine della riduzione proporzionale della responsabilità del datore di lavoro (accertata nel caso di specie) e, conseguentemente della misura del risarcimento del danno dovuto al prestatore di lavoro, ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c. La sentenza offre l’occasione per svolgere qualche riflessione non solo sul profilo specifico oggetto del giudizio, ma anche su quello strettamente connesso dei limiti del debito di sicurezza del datore di lavoro, in considerazione tanto dell’ampia portata dell’art. 2087 c.c. quanto dei più recenti indirizzi interpretativi emersi nella giurisprudenza, specie alla luce del riconoscimento come infortunio sul lavoro (o in itinere) della contrazione del Covid-19, previsto dalla normativa emergenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.