La tecnologia, oramai da più di un decennio, è entrata in maniera preponderante nel mondo della didattica provocando incondizionati entusiasmi grazie alle miriadi di possibilità offerte anche dalle innumerevoli applicazioni e, allo stesso tempo, timori e aspre critiche soprattutto per le conseguenze legate all’eccessivo tempo dedicato alla navigazione sul web. Ma oltre l’iperconnessione, la preoccupazione maggiore è stata per anni il pensare che la tecnologia potesse rappresentare il fine dell’educazione e non il mezzo, lo strumento per aiutare i soggetti più “deboli”, per sopperire ad alcune mancanze in alunni con bisogni educativi speciali, per agevolare taluni stili di apprendimento, per contrastare la povertà educativa. Il periodo pandemico appena trascorso ha messo in evidenza la vera natura della tecnologia applicata alla didattica che integrandosi con il progetto educativo e formativo, ha rappresentato una vera risorsa, un valore aggiunto, un supporto indispensabile per il gruppo-classe per il docente e per il singolo alunno dando la possibilità di lavorare in modo interattivo e cooperativo. Sicuramente c’è ancora tanto su cui lavorare e sicuramente il Covid-19 ha fatto emergere alcune lacune che sono anche alla base della diseguaglianza sociale; lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione e l’U.E. attraverso i Fondi Sociali Europei, compresa l’importanza del digitale nella didattica, propongono “interventi di adeguamento e adattamento funzionale degli spazi e aule digitali (Smart class, aule 3.0, ecc) e realizzazione di progetti volti al contrasto del rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa” in conseguenza all’emergenza sanitaria Covid-19. Con questo contributo intendiamo dimostrare, attraverso i lavori svolti dagli studenti di Scienze della Formazione Primaria, come le tecnologie ed in particolare i tools digitali possano aiutare e sostenere i docenti e gli alunni, facilitando soprattutto quelli con bisogni educativi speciali.
Digital tools to combat educational poverty: examples of best practices. Strumenti digitali per contrastare la povertà educativa: esempi di best practices
Scarinci, A.;
2020-01-01
Abstract
La tecnologia, oramai da più di un decennio, è entrata in maniera preponderante nel mondo della didattica provocando incondizionati entusiasmi grazie alle miriadi di possibilità offerte anche dalle innumerevoli applicazioni e, allo stesso tempo, timori e aspre critiche soprattutto per le conseguenze legate all’eccessivo tempo dedicato alla navigazione sul web. Ma oltre l’iperconnessione, la preoccupazione maggiore è stata per anni il pensare che la tecnologia potesse rappresentare il fine dell’educazione e non il mezzo, lo strumento per aiutare i soggetti più “deboli”, per sopperire ad alcune mancanze in alunni con bisogni educativi speciali, per agevolare taluni stili di apprendimento, per contrastare la povertà educativa. Il periodo pandemico appena trascorso ha messo in evidenza la vera natura della tecnologia applicata alla didattica che integrandosi con il progetto educativo e formativo, ha rappresentato una vera risorsa, un valore aggiunto, un supporto indispensabile per il gruppo-classe per il docente e per il singolo alunno dando la possibilità di lavorare in modo interattivo e cooperativo. Sicuramente c’è ancora tanto su cui lavorare e sicuramente il Covid-19 ha fatto emergere alcune lacune che sono anche alla base della diseguaglianza sociale; lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione e l’U.E. attraverso i Fondi Sociali Europei, compresa l’importanza del digitale nella didattica, propongono “interventi di adeguamento e adattamento funzionale degli spazi e aule digitali (Smart class, aule 3.0, ecc) e realizzazione di progetti volti al contrasto del rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa” in conseguenza all’emergenza sanitaria Covid-19. Con questo contributo intendiamo dimostrare, attraverso i lavori svolti dagli studenti di Scienze della Formazione Primaria, come le tecnologie ed in particolare i tools digitali possano aiutare e sostenere i docenti e gli alunni, facilitando soprattutto quelli con bisogni educativi speciali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
scarinci-barca_qtimes_ott_2020.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Creative commons
Dimensione
855.62 kB
Formato
Adobe PDF
|
855.62 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.