Lo sviluppo dei musei e degli archivi d’impresa come elementi di valorizzazione del patrimonio industriale e come potenti strumenti di comunicazione per l’azienda vede le sue premesse nell’evoluzione postmoderna dei consumi, la cui comprensione può agevolare lo sviluppo del fenomeno di un nuovo consumo culturale, caratterizzato dall’emergere di nuovi consumatori alla ricerca di esperienze autentiche , non artificiali, capaci di collegarsi intimamente con l’eredità culturale di un luogo, delle produzioni tipiche e delle tradizioni locali . Secondo Fabris , il consumatore postmoderno è sempre meno razionale rispetto alle caratteristiche dei servizi e sempre più ispirato da motivazioni emotive ed affettive. Vi è stata una sua evoluzione, da soggetto che sceglieva in modo razionale cercando di massimizzare la propria utilità, a soggetto che consuma per divertimento (homo ludens) o per apparire (homo aesteticus). Anche nell’analisi di Augé , riferendosi all’attuale situazione di “surmodernità”, si fa riferimento agli individui come coloro che cercano di dominare l’eccesso e la sovrabbondanza spazio-temporale di avvenimenti provando a dare un senso al loro presente, oltre che al loro passato, mediante la riscoperta dei luoghi veri, identitari, relazionali, storici, rifuggendo dai “non luoghi” della surmodernità. Il consumo postmoderno trova, infatti, uno dei momenti di massima espressione nel turismo, momento in cui il consumatore si trova al di fuori della propria residenza abituale. Per il consumatore-turista postmoderno, la possibilità di visitare musei, mostre, partecipare ad eventi e manifestazioni culturali (così come partecipare a mercati e fiere, acquistare prodotti tipici locali dell’enogastronomia e dell’artigianato) rappresenta un fattore importante e spesso decisivo per la soddisfazione del bisogno di vivere esperienze autentiche, uniche, capaci di avvicinarlo alla comunità locale, di entrare in contatto con le persone, gli oggetti, l’atmosfera e la cultura dei luoghi. In molti casi la possibilità di “consumare cultura” rappresenta il principale motivo che induce un turista ad intraprendere un viaggio.

IL MUSEO D'IMPRESA COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE. LO STORYTELLING PER LA VALORIZZAZIONE DELL'IMMAGINE AZIENDALE

DI VITTORIO, Arianna
2012-01-01

Abstract

Lo sviluppo dei musei e degli archivi d’impresa come elementi di valorizzazione del patrimonio industriale e come potenti strumenti di comunicazione per l’azienda vede le sue premesse nell’evoluzione postmoderna dei consumi, la cui comprensione può agevolare lo sviluppo del fenomeno di un nuovo consumo culturale, caratterizzato dall’emergere di nuovi consumatori alla ricerca di esperienze autentiche , non artificiali, capaci di collegarsi intimamente con l’eredità culturale di un luogo, delle produzioni tipiche e delle tradizioni locali . Secondo Fabris , il consumatore postmoderno è sempre meno razionale rispetto alle caratteristiche dei servizi e sempre più ispirato da motivazioni emotive ed affettive. Vi è stata una sua evoluzione, da soggetto che sceglieva in modo razionale cercando di massimizzare la propria utilità, a soggetto che consuma per divertimento (homo ludens) o per apparire (homo aesteticus). Anche nell’analisi di Augé , riferendosi all’attuale situazione di “surmodernità”, si fa riferimento agli individui come coloro che cercano di dominare l’eccesso e la sovrabbondanza spazio-temporale di avvenimenti provando a dare un senso al loro presente, oltre che al loro passato, mediante la riscoperta dei luoghi veri, identitari, relazionali, storici, rifuggendo dai “non luoghi” della surmodernità. Il consumo postmoderno trova, infatti, uno dei momenti di massima espressione nel turismo, momento in cui il consumatore si trova al di fuori della propria residenza abituale. Per il consumatore-turista postmoderno, la possibilità di visitare musei, mostre, partecipare ad eventi e manifestazioni culturali (così come partecipare a mercati e fiere, acquistare prodotti tipici locali dell’enogastronomia e dell’artigianato) rappresenta un fattore importante e spesso decisivo per la soddisfazione del bisogno di vivere esperienze autentiche, uniche, capaci di avvicinarlo alla comunità locale, di entrare in contatto con le persone, gli oggetti, l’atmosfera e la cultura dei luoghi. In molti casi la possibilità di “consumare cultura” rappresenta il principale motivo che induce un turista ad intraprendere un viaggio.
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