Il contributo si sofferma sull’inquadramento legale dei riders e sul ruolo che l’autonomia collettiva può rivestire nel mettere a frutto le prime tutele riconosciute dalla legge n. 128/2019, ma anche nel superare le evidenti aporie che la stessa pone. Ed invero, se il nuovo quadro regolativo opta complessivamente per la subordinazione, non è pregiudicata affatto la configurabilità di un rider quale prestatore eterorganizzato, ma anche coordinato e continuativo, o solo tutelato dai livelli minimi dell’art. 47-bis, d.lgs. n. 81/2015 , o addirittura da questi escluso. In questo scenario di indeterminatezza qualificatoria, appare ancora più necessaria una rappresentanza e un’azione collettiva.
Intervento
Giuseppe Antonio Recchia
2020-01-01
Abstract
Il contributo si sofferma sull’inquadramento legale dei riders e sul ruolo che l’autonomia collettiva può rivestire nel mettere a frutto le prime tutele riconosciute dalla legge n. 128/2019, ma anche nel superare le evidenti aporie che la stessa pone. Ed invero, se il nuovo quadro regolativo opta complessivamente per la subordinazione, non è pregiudicata affatto la configurabilità di un rider quale prestatore eterorganizzato, ma anche coordinato e continuativo, o solo tutelato dai livelli minimi dell’art. 47-bis, d.lgs. n. 81/2015 , o addirittura da questi escluso. In questo scenario di indeterminatezza qualificatoria, appare ancora più necessaria una rappresentanza e un’azione collettiva.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
RECCHIA Atti-Consulta-2020-3-1.pdf
non disponibili
Descrizione: Recchia Atti Consulta CGIL riders
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
1.07 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.07 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.