Abstract: Heideggerian 'Sorge' is a multi-layered concept. This paper aims to deconstruct it, starting on the one hand from the textual places in which it emerges (mainly the lessons before Being and Time) and on the other hand from the sources that we find in these same Heideggerian pages. Although it may seem a mere philological work, we believe that this paper is interesting precisely for this 'Full contact' with the different traditions in which the theme of 'cure' appears (from the Greeks to the Christian world, from Philosophy of existence to Philosophy of history, from ancient to romantic Literature). We mean (1) historical interest: indeed Heidegger builds 'his' idea of Sorge confronting the different ways in which 'historically' the 'cure' has been said (in Latin, Greek, German). (2) Theoretical interest: in fact, Heidegger was able to 'ontologize' and universalise the experience of ‘care’ – considering it the very heart of our being – because it really was and is a universal experience: in our relationship with ourselves (care of himself), with the world and the things we take care of (Besorgen), and with the others, 'for' and with whom we live all our care (Fürsorge). Nella convinzione che il termine ‘Sorge’ sia – come spesso accade in Heidegger – un concetto multistratificato, il saggio si propone di decostruirlo, partendo da un lato dai luoghi testuali in cui è presente (principalmente le Lezioni precedenti Essere e tempo) e dall’altro lato dalle fonti che emergono in queste stesse pagine heideggeriane. Sebbene possa apparire un mero lavoro filologico, riteniamo che proprio in questo ‘corpo-a-corpo’ con le diverse tradizioni in cui compare il tema della ‘cura’ (dal mondo greco a quello cristiano, dalla filosofia dell’esistenza a quella della storia, dalla letteratura antica a quella romantica) possa consistere l’interesse della questione. Interesse storico: perché sarà proprio confrontandosi con i diversi modi in cui ‘storicamente’ si è ‘detta’ la cura (in latino, in greco, nel tedesco) che Heidegger di volta in volta costruirà la ‘sua’ idea di Sorge. Ma tema di interesse anche teoretico. Infatti, se Heidegger ha potuto ‘ontologizzare’ e universalizzare l’esperienza della cura, considerandola il cuore stesso del nostro essere, è perché, forse, di fatto è stata ed è realmente un’esperienza universale: nel nostro rapporto con noi stessi (cura di sé), con il mondo e le cose di cui ci prendiamo cura (Besorgen), e con gli altri, ‘per’ cui e con cui viviamo ogni nostra cura (Fürsorge).

La formazione del concetto di ‘cura’ in Heidegger (1919-1926). Fonti, stratificazioni, scelte lessicali

Annalisa Caputo
2020-01-01

Abstract

Abstract: Heideggerian 'Sorge' is a multi-layered concept. This paper aims to deconstruct it, starting on the one hand from the textual places in which it emerges (mainly the lessons before Being and Time) and on the other hand from the sources that we find in these same Heideggerian pages. Although it may seem a mere philological work, we believe that this paper is interesting precisely for this 'Full contact' with the different traditions in which the theme of 'cure' appears (from the Greeks to the Christian world, from Philosophy of existence to Philosophy of history, from ancient to romantic Literature). We mean (1) historical interest: indeed Heidegger builds 'his' idea of Sorge confronting the different ways in which 'historically' the 'cure' has been said (in Latin, Greek, German). (2) Theoretical interest: in fact, Heidegger was able to 'ontologize' and universalise the experience of ‘care’ – considering it the very heart of our being – because it really was and is a universal experience: in our relationship with ourselves (care of himself), with the world and the things we take care of (Besorgen), and with the others, 'for' and with whom we live all our care (Fürsorge). Nella convinzione che il termine ‘Sorge’ sia – come spesso accade in Heidegger – un concetto multistratificato, il saggio si propone di decostruirlo, partendo da un lato dai luoghi testuali in cui è presente (principalmente le Lezioni precedenti Essere e tempo) e dall’altro lato dalle fonti che emergono in queste stesse pagine heideggeriane. Sebbene possa apparire un mero lavoro filologico, riteniamo che proprio in questo ‘corpo-a-corpo’ con le diverse tradizioni in cui compare il tema della ‘cura’ (dal mondo greco a quello cristiano, dalla filosofia dell’esistenza a quella della storia, dalla letteratura antica a quella romantica) possa consistere l’interesse della questione. Interesse storico: perché sarà proprio confrontandosi con i diversi modi in cui ‘storicamente’ si è ‘detta’ la cura (in latino, in greco, nel tedesco) che Heidegger di volta in volta costruirà la ‘sua’ idea di Sorge. Ma tema di interesse anche teoretico. Infatti, se Heidegger ha potuto ‘ontologizzare’ e universalizzare l’esperienza della cura, considerandola il cuore stesso del nostro essere, è perché, forse, di fatto è stata ed è realmente un’esperienza universale: nel nostro rapporto con noi stessi (cura di sé), con il mondo e le cose di cui ci prendiamo cura (Besorgen), e con gli altri, ‘per’ cui e con cui viviamo ogni nostra cura (Fürsorge).
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