Rispetto ad un’immagine stereotipa del cosiddetto pensiero “rinascimentale”, considerato come una tendenza emancipativa rispetto alle dottrine e alle pratiche proprie della “Scolastica”, la figura di Suárez potrebbe di primo acchito risultare per lo meno eccentrica o marginale: questo gesuita spagnolo vissuto tra il 1548 e il 1617 rappresenterebbe al massimo un protagonista di primo piano all’interno della filosofia e della teologia ecclesiastica, importante soprattutto per comprendere il contesto tradizionale rispetto al quale – e soprattutto contro il quale – si sarebbe sviluppato lo spirito “nuovo” o “moderno” del pensiero tra il XVI e il XVII secolo. Ma a ben guardare le cose stanno in maniera alquanto diversa. Suárez infatti – questa la nostra ipotesi di lavoro – appartiene pienamente al suo tempo, non solo quindi in un senso meramente “contestuale”, ma come un luogo assolutamente centrale di formazione del pensiero della sua epoca. Il suo pensiero costituisce infatti – in maniera assolutamente precisa – un luogo di passaggio dalla tradizione alla modernità, meglio della tradizione in modernità. Naturalmente senza intendere qui i due termini in senso “ideologico”, ma come i due fattori costitutivi di un unico fenomeno. In questo autore la filosofia scolastica “diventa” per così dire filosofia moderna, la metafisica tradizionale diventa ontologia trascendentale.
Francisco Suárez o del debito teologico dell'ontologia moderna
Costantino Esposito
2019-01-01
Abstract
Rispetto ad un’immagine stereotipa del cosiddetto pensiero “rinascimentale”, considerato come una tendenza emancipativa rispetto alle dottrine e alle pratiche proprie della “Scolastica”, la figura di Suárez potrebbe di primo acchito risultare per lo meno eccentrica o marginale: questo gesuita spagnolo vissuto tra il 1548 e il 1617 rappresenterebbe al massimo un protagonista di primo piano all’interno della filosofia e della teologia ecclesiastica, importante soprattutto per comprendere il contesto tradizionale rispetto al quale – e soprattutto contro il quale – si sarebbe sviluppato lo spirito “nuovo” o “moderno” del pensiero tra il XVI e il XVII secolo. Ma a ben guardare le cose stanno in maniera alquanto diversa. Suárez infatti – questa la nostra ipotesi di lavoro – appartiene pienamente al suo tempo, non solo quindi in un senso meramente “contestuale”, ma come un luogo assolutamente centrale di formazione del pensiero della sua epoca. Il suo pensiero costituisce infatti – in maniera assolutamente precisa – un luogo di passaggio dalla tradizione alla modernità, meglio della tradizione in modernità. Naturalmente senza intendere qui i due termini in senso “ideologico”, ma come i due fattori costitutivi di un unico fenomeno. In questo autore la filosofia scolastica “diventa” per così dire filosofia moderna, la metafisica tradizionale diventa ontologia trascendentale.File | Dimensione | Formato | |
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