Il contributo analizza la diffusione del culto di san Michele durante l'alto medioevo, sia in Italia che nel resto dell'Europa. Alla luce delle tradizioni esaminate, si può affermare che la montagna, con la sua pluralità di significati e funzioni, insieme agli altri elementi naturali, quali grotta, bosco, roccia e acqua, abbia rappresentato una componente costitutiva dell’esperienza garganica, recepita, secondo modalità differenti e in contesti socio-religiosi eterogenei, su scala europea. Il valore prototipico e paradigmatico degli elementi naturali del santuario garganico e la sua influenza decisiva nella propagazione del culto micaelico sono variamente documentati da numerose fonti letterarie, come cronache, opere liturgiche, martirologi, leggende di fondazione che, in non pochi casi, rendono manifesto il collegamento diretto con il Gargano. L’analisi condotta porta ad affermare che il culto per l’Arcangelo, variamente declinato, trovò, nel corso dei secoli, ampia diffusione, insediandosi in luoghi di proporzioni e caratteristiche differenti - grotte, cappelle, chiese, santuari - e in situazioni sociali e culturali assai diversificate, riproponendo la dialettica tra l’uomo e lo spazio sacro e le modalità di sacralizzazione dello spazio.
San Michele al Gargano e la diffusione del modello garganico nell’altomedioevo
Immacolata Aulisa
2019-01-01
Abstract
Il contributo analizza la diffusione del culto di san Michele durante l'alto medioevo, sia in Italia che nel resto dell'Europa. Alla luce delle tradizioni esaminate, si può affermare che la montagna, con la sua pluralità di significati e funzioni, insieme agli altri elementi naturali, quali grotta, bosco, roccia e acqua, abbia rappresentato una componente costitutiva dell’esperienza garganica, recepita, secondo modalità differenti e in contesti socio-religiosi eterogenei, su scala europea. Il valore prototipico e paradigmatico degli elementi naturali del santuario garganico e la sua influenza decisiva nella propagazione del culto micaelico sono variamente documentati da numerose fonti letterarie, come cronache, opere liturgiche, martirologi, leggende di fondazione che, in non pochi casi, rendono manifesto il collegamento diretto con il Gargano. L’analisi condotta porta ad affermare che il culto per l’Arcangelo, variamente declinato, trovò, nel corso dei secoli, ampia diffusione, insediandosi in luoghi di proporzioni e caratteristiche differenti - grotte, cappelle, chiese, santuari - e in situazioni sociali e culturali assai diversificate, riproponendo la dialettica tra l’uomo e lo spazio sacro e le modalità di sacralizzazione dello spazio.File | Dimensione | Formato | |
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