La consapevolezza che la violenza è inestirpabile dall’umano (e anche solo scrivere, pensare, è in fondo im/porre qualcosa; e il logos è già comunque portatore di violenza ambigua) ci hanno fatto oscillare tra una serie di rischi: la retorica (inutile) della non violenza, il paradosso di esaltare ciò che si vorrebbe contestare (dandogli attenzione), l’analisi logica o semantica della questione (un po’ da ‘anime belle’ che non si sporcano le mani con il ‘corso del mondo’), l’elenco di una serie di autori e opere che hanno affrontato il tema e quindi una mera antologia di punti di vista: filosofici, letterari, artistici. Abbiamo scelto di affrontare il tema partendo da alcuni saggi di Paul Ricoeur
Tra la violenza radicale e l’illogica della resistenza. Considerazioni intempestive
Annalisa Caputo
2018-01-01
Abstract
La consapevolezza che la violenza è inestirpabile dall’umano (e anche solo scrivere, pensare, è in fondo im/porre qualcosa; e il logos è già comunque portatore di violenza ambigua) ci hanno fatto oscillare tra una serie di rischi: la retorica (inutile) della non violenza, il paradosso di esaltare ciò che si vorrebbe contestare (dandogli attenzione), l’analisi logica o semantica della questione (un po’ da ‘anime belle’ che non si sporcano le mani con il ‘corso del mondo’), l’elenco di una serie di autori e opere che hanno affrontato il tema e quindi una mera antologia di punti di vista: filosofici, letterari, artistici. Abbiamo scelto di affrontare il tema partendo da alcuni saggi di Paul RicoeurFile | Dimensione | Formato | |
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