L'attività dell'uomo ha, attraverso i secoli, modificato sostanzialmente la configurazione della superficie terrestre, con un notevole impatto ambientale e le relative conseguenze, sia positive che negative sul benessere dei gruppi umani. La scarsità di risorse, terra e acqua, rappresenta una grande sfida sociale, in quanto risulta sempre più necessario conciliare l'aumento della domanda di cibo in rapporto allo spazio vitale, per consentire la crescita della popolazione rispetto ai cambiamenti climatici. Tali sfide risultano particolarmente significative per il Mediterraneo, una regione caratterizzata da popolazione dinamica e densità elevata, con forti vincoli sulla terra e le risorse idriche. Il Mediterraneo ha una lunga storia di utilizzo del suolo, come risultato di paesaggi culturali creati nel corso dei secoli, e rappresenta una delle aree più ricche in termini di biodiversità. D'altro canto, le stesse attività umane, hanno prodotto un significativo degrado del suolo e delle risorse idriche. A causa delle sue caratteristiche culturali e ambientali e della sua lunga storia, il bacino del Mediterraneo ospita una varietà di sistemi di utilizzo del suolo di intensità e livelli variabili. i sistemi intensivi, ad esempio, hanno rendimenti maggiori e producono la maggior parte delle colture, destinate anche all'export; i tradizionali sistemi "a mosaico", al contrario, danno vita a paesaggi, in cui le attività umane e le condizioni ambientali sono strettamente collegate. Questi sono associati ad alti valori di biodiversità e a paesaggi particolarmente vulnerabili ai cambiamenti globali che vedono minacciata la loro sopravvivenza, non solo in termini di offerta di cibo, ma anche in relazione a un certo numero di servizi ecosistemici, legati alla condizione multifunzionale dell’agricoltura. In tale contesto, a partire dal rapporto sul consumo di suolo in Italia, il contributo mira a fornire un quadro ampio e puntuale degli attuali processi di trasformazione del territorio italiano che, a diversa scala, continuano a causare la perdita della risorsa fondamentale rappresentata dal suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici. A tal proposito si analizzerà l’evoluzione del consumo di suolo all’interno di un più ampio quadro delle trasformazioni territoriali alle diverse scale, fino a quella regionale pugliese. In particolare, con riferimento alla realtà delle Murge, l’analisi in oggetto sarà focalizzata sugli ambiti del paesaggio, i quali costituiscono un’articolazione del territorio regionale, in coerenza con il Codice dei beni culturali e del paesaggio (comma 2 art 135 del Codice). In linea con i suddetti ambiti del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, verrà effettuata una disamina di quei sistemi territoriali e paesaggistici, individuati a scala subregionale, che si distinguono per le particolari relazioni tra fattori fisico-ambientali, storico-insediativi e culturali, i quali connotano l’identità di lunga durata, e influenzano, attraverso le pratiche agricole, la tutela della biodiversità. L'agricoltura stessa, alla quale la delicata questione del land grabbing è necessariamente legata, rappresenta oggi un settore strategico fondamentale per i paesi del Mediterraneo, la cui centralità nella cooperazione regionale euromediterranea necessita di riflessioni e analisi approfondite, a partire dallo studio di contesti territoriali specifici.

Agricoltura e consumo del suolo. Analisi dei contesti e prospettive della subregione delle Murge in Puglia

Grumo R.
In corso di stampa

Abstract

L'attività dell'uomo ha, attraverso i secoli, modificato sostanzialmente la configurazione della superficie terrestre, con un notevole impatto ambientale e le relative conseguenze, sia positive che negative sul benessere dei gruppi umani. La scarsità di risorse, terra e acqua, rappresenta una grande sfida sociale, in quanto risulta sempre più necessario conciliare l'aumento della domanda di cibo in rapporto allo spazio vitale, per consentire la crescita della popolazione rispetto ai cambiamenti climatici. Tali sfide risultano particolarmente significative per il Mediterraneo, una regione caratterizzata da popolazione dinamica e densità elevata, con forti vincoli sulla terra e le risorse idriche. Il Mediterraneo ha una lunga storia di utilizzo del suolo, come risultato di paesaggi culturali creati nel corso dei secoli, e rappresenta una delle aree più ricche in termini di biodiversità. D'altro canto, le stesse attività umane, hanno prodotto un significativo degrado del suolo e delle risorse idriche. A causa delle sue caratteristiche culturali e ambientali e della sua lunga storia, il bacino del Mediterraneo ospita una varietà di sistemi di utilizzo del suolo di intensità e livelli variabili. i sistemi intensivi, ad esempio, hanno rendimenti maggiori e producono la maggior parte delle colture, destinate anche all'export; i tradizionali sistemi "a mosaico", al contrario, danno vita a paesaggi, in cui le attività umane e le condizioni ambientali sono strettamente collegate. Questi sono associati ad alti valori di biodiversità e a paesaggi particolarmente vulnerabili ai cambiamenti globali che vedono minacciata la loro sopravvivenza, non solo in termini di offerta di cibo, ma anche in relazione a un certo numero di servizi ecosistemici, legati alla condizione multifunzionale dell’agricoltura. In tale contesto, a partire dal rapporto sul consumo di suolo in Italia, il contributo mira a fornire un quadro ampio e puntuale degli attuali processi di trasformazione del territorio italiano che, a diversa scala, continuano a causare la perdita della risorsa fondamentale rappresentata dal suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici. A tal proposito si analizzerà l’evoluzione del consumo di suolo all’interno di un più ampio quadro delle trasformazioni territoriali alle diverse scale, fino a quella regionale pugliese. In particolare, con riferimento alla realtà delle Murge, l’analisi in oggetto sarà focalizzata sugli ambiti del paesaggio, i quali costituiscono un’articolazione del territorio regionale, in coerenza con il Codice dei beni culturali e del paesaggio (comma 2 art 135 del Codice). In linea con i suddetti ambiti del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, verrà effettuata una disamina di quei sistemi territoriali e paesaggistici, individuati a scala subregionale, che si distinguono per le particolari relazioni tra fattori fisico-ambientali, storico-insediativi e culturali, i quali connotano l’identità di lunga durata, e influenzano, attraverso le pratiche agricole, la tutela della biodiversità. L'agricoltura stessa, alla quale la delicata questione del land grabbing è necessariamente legata, rappresenta oggi un settore strategico fondamentale per i paesi del Mediterraneo, la cui centralità nella cooperazione regionale euromediterranea necessita di riflessioni e analisi approfondite, a partire dallo studio di contesti territoriali specifici.
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