Il Regolamento 1259/2010 disciplina il riconoscimento nei Paesi dell’Unione di provvedimenti di separazione e divorzio relativi a cittadini di nazionalità diverse, anche extraeuropee. Questa sostanziale apertura dell’ordinamento europeo alle decisioni straniere che affermino lo status dei separati e dei divorziati, tuttavia, non può mai coincidere con un’abdicazione ai valori fondamentali della persona, affermati nella Convenzione EDU e nella Costituzione, in particolar modo quello di uguaglianza e non discriminazione per motivi di genere. In questo senso, le fattispecie divorzili su volontà unilaterale del marito, formate per atti privati sulla base della sharia, non ricadono nella sfera di applicazione del Regolamento e non possono essere riconosciute nei Paesi europei, perché contrarie al diritto di difesa e di uguaglianza delle donne.
Il diritto europeo e il divorzio privato islamico
Rosanna De Meo
2018-01-01
Abstract
Il Regolamento 1259/2010 disciplina il riconoscimento nei Paesi dell’Unione di provvedimenti di separazione e divorzio relativi a cittadini di nazionalità diverse, anche extraeuropee. Questa sostanziale apertura dell’ordinamento europeo alle decisioni straniere che affermino lo status dei separati e dei divorziati, tuttavia, non può mai coincidere con un’abdicazione ai valori fondamentali della persona, affermati nella Convenzione EDU e nella Costituzione, in particolar modo quello di uguaglianza e non discriminazione per motivi di genere. In questo senso, le fattispecie divorzili su volontà unilaterale del marito, formate per atti privati sulla base della sharia, non ricadono nella sfera di applicazione del Regolamento e non possono essere riconosciute nei Paesi europei, perché contrarie al diritto di difesa e di uguaglianza delle donne.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.