Dopo una breve introduzione, James Hall presenta alcune questioni-chiave relative alla dimensione culturale (e latamente filosofica) dell’autoritratto. Innanzitutto se e in che misura si possa realmente parlare di una strutturazione ‘cronologica’ della storia dell’arte (e della cultura); quale modello di lettura del mondo possa aiutarci a collocare diacronicamente e sincronicamente la produzione degli autoritratti; se ci sia realmente un’influenza della filosofia sull’arte (e dell’arte sulla filosofia del proprio tempo). Quindi il rapporto tra serio e (auto)ironico, tra genere maschile e femminile, tra volto e maschera, tra sacralità e dissacrazione nella storia dell’autoritratto. Infine la questione del narcisismo, tra mito, filosofia e realtà quotidiana. Non mancano riferimenti precisi ad autoritratti famosi (e meno famosi) dal medioevo fino all’attualità dei Selfie.
After a brief introduction, which indicates the contents of this monograph issue of “Logoi” (III, 8, 2017), James Hall presents some key questions about the cultural (and broadly philosophical) dimension of self-portrait. First whether and for what extent we can really think of a ‘chronological’ structure of the history of art (and culture). Secondly which model can help us to place diacronically and synchronously the production of self-portraits; then whether there is really an influence of philosophy on art (and of art on the philosophy). So the relationship between serious and ironic, male and female, face and mask, sacredness and dissection in the self-portrait history. Finally, the question of narcissism, between myth, philosophy and everyday life. It is no laking precise references to famous (and less famous) self-portraits from the Middle Ages to the current Selfie
Autoritratto e filosofia. Intervista a J. Hall
Annalisa Caputo;
2017-01-01
Abstract
Dopo una breve introduzione, James Hall presenta alcune questioni-chiave relative alla dimensione culturale (e latamente filosofica) dell’autoritratto. Innanzitutto se e in che misura si possa realmente parlare di una strutturazione ‘cronologica’ della storia dell’arte (e della cultura); quale modello di lettura del mondo possa aiutarci a collocare diacronicamente e sincronicamente la produzione degli autoritratti; se ci sia realmente un’influenza della filosofia sull’arte (e dell’arte sulla filosofia del proprio tempo). Quindi il rapporto tra serio e (auto)ironico, tra genere maschile e femminile, tra volto e maschera, tra sacralità e dissacrazione nella storia dell’autoritratto. Infine la questione del narcisismo, tra mito, filosofia e realtà quotidiana. Non mancano riferimenti precisi ad autoritratti famosi (e meno famosi) dal medioevo fino all’attualità dei Selfie.File | Dimensione | Formato | |
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