Con la mozione Safeguarding and Enhancing Europe’s Intangible Cultural Heritage, sottoscritta e presentata il 22 Aprile 2016 all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa da ventitré suoi componenti su proposta del Sen. Paolo Corsini 1 , si è avviato l’iter per una Risoluzione dell’Assemblea a sostegno di una strategia europea per la salvaguardia e valorizzazione della pluralità delle culture continentali. La mozione si è resa indispensabile al fine di rinnovare la definizione di Intangible Cultural Heritage articolata dall’UNESCO nel 2003, divenuta anacronistica in conseguenza dell’esplosione nell’ultimo decennio della comunicazione internet e della produzione di contenuti digitali, che, oltre ad ampliare a livello globale l’accessibilità alle entità culturali, hanno anche generato nuove forme di conoscenza e documentazione delle stesse, nonché produzione di nuove entità. A riguardo, l’Italia ha lanciato una consultazione pubblica attualmente in corso sia in modalità on line, sia attraverso momenti di approfondimento specifici in presenza, che si concluderà con la produzione di un Position Paper da portare in Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. In questo contributo si propone un’analisi del digitale nella sua dimensione di rinnovamento culturale della contemporaneità e delle componenti che lo qualificano come nuova entità culturale intangibile e immateriale.

Le nuove entità culturali digitali tra Intangible Cultural Heritage e Patrimonio Culturale Immateriale.

BARBUTI, Nicola
Writing – Review & Editing
2016-01-01

Abstract

Con la mozione Safeguarding and Enhancing Europe’s Intangible Cultural Heritage, sottoscritta e presentata il 22 Aprile 2016 all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa da ventitré suoi componenti su proposta del Sen. Paolo Corsini 1 , si è avviato l’iter per una Risoluzione dell’Assemblea a sostegno di una strategia europea per la salvaguardia e valorizzazione della pluralità delle culture continentali. La mozione si è resa indispensabile al fine di rinnovare la definizione di Intangible Cultural Heritage articolata dall’UNESCO nel 2003, divenuta anacronistica in conseguenza dell’esplosione nell’ultimo decennio della comunicazione internet e della produzione di contenuti digitali, che, oltre ad ampliare a livello globale l’accessibilità alle entità culturali, hanno anche generato nuove forme di conoscenza e documentazione delle stesse, nonché produzione di nuove entità. A riguardo, l’Italia ha lanciato una consultazione pubblica attualmente in corso sia in modalità on line, sia attraverso momenti di approfondimento specifici in presenza, che si concluderà con la produzione di un Position Paper da portare in Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. In questo contributo si propone un’analisi del digitale nella sua dimensione di rinnovamento culturale della contemporaneità e delle componenti che lo qualificano come nuova entità culturale intangibile e immateriale.
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