L’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, ubicato nel polje del Canale di Pirro (Murge di SE), è negli ultimi anni divenuto il più discusso e dibattuto argomento speleologico in Puglia. Eppure, esso risultava a catasto da alcuni decenni … Quindi, a cosa si deve tutta questa (nuova) attenzione? E’ avvenuto che si è verificata una combinazione rara, se non unica: un proprietario del terreno dove si apre l’inghiottitoio che, mosso da curiosità e conoscenza storica dei luoghi, non si capacitava di come tanta acqua potesse essere assorbita da un così piccolo buco nel terreno. Poi, la tenacia, la perseveranza di un gruppo di persone che, insieme al proprietario, decidono di provarci, e avviare uno scavo che solo pochi folli avrebbero considerato potesse risultare fruttuoso… Eppure, dopo settimane, mesi di fatica, uno spiraglio si apre: l’inghiottitoio mostra un accesso, tira aria, si può procedere ad esplorare. E da qui, inizia la nuova storia dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo (o Grave Rotolo, o Abisso Donato Boscia). Un sistema impressionante di gallerie e pozzi, che con una impressionante verticale finale, punto di confluenza di altre grandi grotte ancora da esplorare, giunge sino in falda! Il lago finale viene in più fasi esplorato da speleosubacquei, portando la grotta alla profondità totale di 324 m, e rendendola la più profonda della regione. In tutta questa storia, la “condivisione” dei dati non è stata semplice, per tutta una serie di motivi e rivalità che di frequente caratterizzano il mondo speleologico. Ciò nonostante, si è andati avanti, cercando di far capire l’importanza di questo sistema carsico, degno di essere approfondito ulteriormente per la sua eccezionalità ed importanza, sia dal punto di vista esplorativo che da quello scientifico. Per dimostrare che solo il lavoro, la fatica, lo studio e l’umiltà, possono servire a migliorare la conoscenza del territorio, e a renderla patrimonio di tutti.

La storia dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo (Pu 355), con particolare riferimento alla sua (ri)scoperta

PARISE, Mario
2015-01-01

Abstract

L’Inghiottitoio della Masseria Rotolo, ubicato nel polje del Canale di Pirro (Murge di SE), è negli ultimi anni divenuto il più discusso e dibattuto argomento speleologico in Puglia. Eppure, esso risultava a catasto da alcuni decenni … Quindi, a cosa si deve tutta questa (nuova) attenzione? E’ avvenuto che si è verificata una combinazione rara, se non unica: un proprietario del terreno dove si apre l’inghiottitoio che, mosso da curiosità e conoscenza storica dei luoghi, non si capacitava di come tanta acqua potesse essere assorbita da un così piccolo buco nel terreno. Poi, la tenacia, la perseveranza di un gruppo di persone che, insieme al proprietario, decidono di provarci, e avviare uno scavo che solo pochi folli avrebbero considerato potesse risultare fruttuoso… Eppure, dopo settimane, mesi di fatica, uno spiraglio si apre: l’inghiottitoio mostra un accesso, tira aria, si può procedere ad esplorare. E da qui, inizia la nuova storia dell’Inghiottitoio della Masseria Rotolo (o Grave Rotolo, o Abisso Donato Boscia). Un sistema impressionante di gallerie e pozzi, che con una impressionante verticale finale, punto di confluenza di altre grandi grotte ancora da esplorare, giunge sino in falda! Il lago finale viene in più fasi esplorato da speleosubacquei, portando la grotta alla profondità totale di 324 m, e rendendola la più profonda della regione. In tutta questa storia, la “condivisione” dei dati non è stata semplice, per tutta una serie di motivi e rivalità che di frequente caratterizzano il mondo speleologico. Ciò nonostante, si è andati avanti, cercando di far capire l’importanza di questo sistema carsico, degno di essere approfondito ulteriormente per la sua eccezionalità ed importanza, sia dal punto di vista esplorativo che da quello scientifico. Per dimostrare che solo il lavoro, la fatica, lo studio e l’umiltà, possono servire a migliorare la conoscenza del territorio, e a renderla patrimonio di tutti.
2015
978-88-89897-11-9
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