Il territorio pugliese, ben noto tra le aree di maggiore interesse carsico in Italia per la predominanza nella quasi totalità della regione di rocce solubili, presenta (con l’eccezione del Promontorio del Gargano) una topografia in prevalenza piatta e a scarsa energia di rilievo. Tale aspetto fa sì che le forme prodotte dal paesaggio carsico vengano facilmente modificate, se non del tutto cancellate, dall’azione antropica, che sempre più spesso tende ad appropriarsi di nuove porzioni di territorio, senza preoccuparsi troppo di salvaguardarne l’origine naturale, nè tantomeno le relative funzioni idrauliche e geomorfologiche. Risulta pertanto di estrema importanza la redazione di cartografie geomorfologiche nel quale siano rappresentati gli elementi del paesaggio carsico, intendendo tra questi sia quelli epigei che ipogei (o quantomeno i punti di accesso a cavità e sistemi carsici sotterranei). Le carte geomorfologiche di aree carsiche costituiscono infatti uno strumento di primaria importanza ai fini della identificazione delle zone maggiormente suscettibili a eventi di dissesto idrogeologico, dagli sprofondamenti (sinkholes) agli eventi di alluvionamento. Tali elaborati cartografici richiedono una particolare attenzione per il riconoscimento di forme del paesaggio che sono a volta appena accennate, e pertanto vengono frequentemente trascurate nel caso di studinonfinalizzatiespressamenteall’analisideglielementicarsici. Al fine di evidenziare, da un lato, la difficoltà nell’individuare e rappresentare cartograficamente tali elementi, e, dall’altro, la necessità di tenerli nel debito conto, anche per la pianificazione e la corretta gestione del territorio, si presentano in questo contributo alcuni esempi di cartografia geomorfologico-carsica, da vari settori del territorio pugliese (Murge, Salento interno e costiero). In particolare, si descriveranno alcuni caratteri di geomorfologia carsica delle zone di Ruvo di Puglia (Alte Murge), Ostuni (nella cosiddetta “Soglia Messapica”, ossia la zona di transizione tra Murge e Salento), e Santa Cesarea Terme(Salento).

Esempi di cartografia geomorfologico-carsica in Puglia

PARISE, Mario;
2016-01-01

Abstract

Il territorio pugliese, ben noto tra le aree di maggiore interesse carsico in Italia per la predominanza nella quasi totalità della regione di rocce solubili, presenta (con l’eccezione del Promontorio del Gargano) una topografia in prevalenza piatta e a scarsa energia di rilievo. Tale aspetto fa sì che le forme prodotte dal paesaggio carsico vengano facilmente modificate, se non del tutto cancellate, dall’azione antropica, che sempre più spesso tende ad appropriarsi di nuove porzioni di territorio, senza preoccuparsi troppo di salvaguardarne l’origine naturale, nè tantomeno le relative funzioni idrauliche e geomorfologiche. Risulta pertanto di estrema importanza la redazione di cartografie geomorfologiche nel quale siano rappresentati gli elementi del paesaggio carsico, intendendo tra questi sia quelli epigei che ipogei (o quantomeno i punti di accesso a cavità e sistemi carsici sotterranei). Le carte geomorfologiche di aree carsiche costituiscono infatti uno strumento di primaria importanza ai fini della identificazione delle zone maggiormente suscettibili a eventi di dissesto idrogeologico, dagli sprofondamenti (sinkholes) agli eventi di alluvionamento. Tali elaborati cartografici richiedono una particolare attenzione per il riconoscimento di forme del paesaggio che sono a volta appena accennate, e pertanto vengono frequentemente trascurate nel caso di studinonfinalizzatiespressamenteall’analisideglielementicarsici. Al fine di evidenziare, da un lato, la difficoltà nell’individuare e rappresentare cartograficamente tali elementi, e, dall’altro, la necessità di tenerli nel debito conto, anche per la pianificazione e la corretta gestione del territorio, si presentano in questo contributo alcuni esempi di cartografia geomorfologico-carsica, da vari settori del territorio pugliese (Murge, Salento interno e costiero). In particolare, si descriveranno alcuni caratteri di geomorfologia carsica delle zone di Ruvo di Puglia (Alte Murge), Ostuni (nella cosiddetta “Soglia Messapica”, ossia la zona di transizione tra Murge e Salento), e Santa Cesarea Terme(Salento).
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