Nonostante Andrea Levy alluda solo di sfuggita all’epopea della Empire Windrush nel suo quarto corposo romanzo, Small Island (2004), quella nave riveste un ruolo fondamentale sia nelle vicende personali della scrittrice che nell’economia dell’intera narrazione. Non si dimentichi, infatti, che a bordo, tra quei cinquecento giamaicani, vi era anche suo padre, giunto dai margini dell’Impero a turbare inconsapevolmente la già grama esistenza dei londinesi insieme ai suoi compagni di viaggio. In qualche modo figlia della Empire Windrush, Levy ha voluto ricostruire la sua identità di cittadina britannica con origini giamaicane cercando di ricomporre il variegato puzzle etnico-sociale della sua famiglia. Da tale sforzo, compiuto con lucida determinazione e con una profonda consapevolezza di sé e del proprio passato coloniale, ha forse origine il fascino di un romanzo come Small Island che, pur non essendo propriamente un lavoro autobiografico, conserva tra le pieghe della narrazione il ricordo dei suoi antenati e delle loro vicissitudini.

"Immagini dai Caraibi: le piccole isole di Andrea Levy"

PETILLO, MARIACRISTINA
2009-01-01

Abstract

Nonostante Andrea Levy alluda solo di sfuggita all’epopea della Empire Windrush nel suo quarto corposo romanzo, Small Island (2004), quella nave riveste un ruolo fondamentale sia nelle vicende personali della scrittrice che nell’economia dell’intera narrazione. Non si dimentichi, infatti, che a bordo, tra quei cinquecento giamaicani, vi era anche suo padre, giunto dai margini dell’Impero a turbare inconsapevolmente la già grama esistenza dei londinesi insieme ai suoi compagni di viaggio. In qualche modo figlia della Empire Windrush, Levy ha voluto ricostruire la sua identità di cittadina britannica con origini giamaicane cercando di ricomporre il variegato puzzle etnico-sociale della sua famiglia. Da tale sforzo, compiuto con lucida determinazione e con una profonda consapevolezza di sé e del proprio passato coloniale, ha forse origine il fascino di un romanzo come Small Island che, pur non essendo propriamente un lavoro autobiografico, conserva tra le pieghe della narrazione il ricordo dei suoi antenati e delle loro vicissitudini.
2009
978-88-8063-593-2
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