Nell'area del cd. 'campo P', ricavato ai margini di un sepolcreto pagano sul colle Vaticano, è stato individuato il dispositivo segnaletico-locativo, definito convenzionalmente 'edicola', realizzato nella metà del II secolo in relazione alla memoria funeraria di Pietro. Tale struttura è da mettere in rela-zione con la nota testimonianza del presbitero Gaio, attivo a Roma sotto l'episcopato di Zefirino (Eusebio, “Historia Ecclesiastica”, II, 25, 5-7). I dati archeologici, integrati con quelli derivanti dalle fonti scritte, restituiscono la testimonianza più antica di un assetto monumentale di committenza cristiana; questo documento si inserisce, inoltre, nel più ampio fenomeno dell'esistenza nei primi secoli (I-II sec.) di cimiteri 'misti', che accoglievano indistintamente cristiani e non cristiani.
On the margins of a pagan burial-ground on the Vatican hill, in the so-called 'campo P', has been identified a structure marker, an 'edicola', built in the mid-second century to memorialize Peter's tomb. This structure has to be associeted with the well known testimony of the priest Gaius, who writes in Rome under the episcopate of Zephyrinus (Eusebius, "Historia Ecclesiastica ", II, 25, 5-7). The archaeological evidences, integrated with the written sources, allow to reconstruct the oldest in-tervention by Christians on the structure. This area can be included in the broader phenomenon of 'mixed' cemeteries, where in the early centuries (I-II cent.) indistinctly Christians and non-Christians were buried.
La 'memoria' di Pietro in Vaticano: morfologia e funzionalità
DE SANTIS, PAOLA
2019-01-01
Abstract
Nell'area del cd. 'campo P', ricavato ai margini di un sepolcreto pagano sul colle Vaticano, è stato individuato il dispositivo segnaletico-locativo, definito convenzionalmente 'edicola', realizzato nella metà del II secolo in relazione alla memoria funeraria di Pietro. Tale struttura è da mettere in rela-zione con la nota testimonianza del presbitero Gaio, attivo a Roma sotto l'episcopato di Zefirino (Eusebio, “Historia Ecclesiastica”, II, 25, 5-7). I dati archeologici, integrati con quelli derivanti dalle fonti scritte, restituiscono la testimonianza più antica di un assetto monumentale di committenza cristiana; questo documento si inserisce, inoltre, nel più ampio fenomeno dell'esistenza nei primi secoli (I-II sec.) di cimiteri 'misti', che accoglievano indistintamente cristiani e non cristiani.File | Dimensione | Formato | |
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De Santis 2019_Atti JAOC.pdf
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