L’analisi integrata dei luoghi e degli spazi funerari che ospitano i più antichi apparati decorativi di committenza cristiana nell’ambito dei primi decenni del III secolo, delle modalità di distribuzione nei contesti monumentali di appartenenza, delle motivazioni sottese alla selezione delle immagini rappresentate, può fornire utili elementi di valutazione in relazione al processo di formazione e di rielaborazione del sistema di comunicazione per immagini da parte delle prime comunità cristiane. Il repertorio figurativo, esaminato attraverso alcune esemplificazioni tratte dai complessi cimiteriali ipogei di Roma, documenta forme di continuità della tradizionale cultura artistica ellenistico-romana, ma anche l’elaborazione di un linguaggio iconografico nuovo, basato sulla trasposizione in immagini dei testi scritturistici, da cui emerge una specifica funzione identitaria. Le testimonianze più antiche, conservate nei nuclei originari delle catacombe, costituiscono una documentazione estremamente significativa, in quanto restituiscono le prime formulazioni di un dossier iconografico che rimarrà sostanzialmente immutato nei secoli successivi: si pongono dunque le basi per la formalizzazione di un ‘immaginario’ collettivo.
Useful background informations about the development and the revision processes of the communication system through images by the early Christian communities could be provided from the analysis of burial places and spaces with the most ancient decorations of Christian patronage, dating back to the first decades of the third century, integrated with the study of the distribution of pictures in their monumental contexts and with the investigation of the motivations behind the selection of specific images. The figurative repertory, examined through examples from underground cemeteries of Rome, documents the continuity of traditional forms from artistic culture of the Hellenistic-Roman period, but also the development of a new iconographic language, based on the transposition in images of the texts of Scriptures, with a specific identitary function. The oldest evidences, preserved in the original areas of the catacombs, are an extremely significant documentation, as they return the first formulations of an iconographic dossier that will remain essentially unchanged over the following centuries: arises, therefore, the basis for the formalization of a collective 'imaginary'.
Committenze e funzionalità di un 'immaginario figurativo' protocristiano
DE SANTIS, PAOLA
2017-01-01
Abstract
L’analisi integrata dei luoghi e degli spazi funerari che ospitano i più antichi apparati decorativi di committenza cristiana nell’ambito dei primi decenni del III secolo, delle modalità di distribuzione nei contesti monumentali di appartenenza, delle motivazioni sottese alla selezione delle immagini rappresentate, può fornire utili elementi di valutazione in relazione al processo di formazione e di rielaborazione del sistema di comunicazione per immagini da parte delle prime comunità cristiane. Il repertorio figurativo, esaminato attraverso alcune esemplificazioni tratte dai complessi cimiteriali ipogei di Roma, documenta forme di continuità della tradizionale cultura artistica ellenistico-romana, ma anche l’elaborazione di un linguaggio iconografico nuovo, basato sulla trasposizione in immagini dei testi scritturistici, da cui emerge una specifica funzione identitaria. Le testimonianze più antiche, conservate nei nuclei originari delle catacombe, costituiscono una documentazione estremamente significativa, in quanto restituiscono le prime formulazioni di un dossier iconografico che rimarrà sostanzialmente immutato nei secoli successivi: si pongono dunque le basi per la formalizzazione di un ‘immaginario’ collettivo.File | Dimensione | Formato | |
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