Strumenti di comunicazione politica non verbale, feste e cerimonie furono sfarzosa espressione della magnificenza sovrana nella Napoli di Carlo di Borbone, tornata sede di una corte autonoma dopo oltre due secoli. Il saggio ricostruisce i cicli festivi organizzati per celebrare la nascita degli infanti tra la prima e la seconda metà del Settecento e ne evidenzia la valenza simbolica e politica. Articolate in diverse fasi, tali manifestazioni, pressoché prive di precedenti modelli locali di riferimento, definirono uno specifico cerimoniale, basato su un saldo intreccio tra linguaggi sacri e profani. Nella seconda metà secolo sembrerebbe che, fatta eccezione per le celebrazioni liturgiche, iniziassero a declinare le manifestazioni ludiche anche per l'emergere di una nuova concezione del potere del re, che mirava a porsi come padre, protettore e magnanimo, dei sudditi.
Instruments of political nonverbal communication, parties and ceremonies were superb expression of the sovereign magnificence of Charles of Bourbon’s Naples, once again location of an independent court after more than two centuries. This essay reconstructs the cycles of parties organized to celebrate the birth of infants between the first and the second half of the eighteenth century and highlights the value of their symbolic and political power. Organised into several stages, such events, without making reference to previous models, defined a specific ceremonial, based on a stable mixture of sacred and profane languages. In the second half of the century it seemed that, except for liturgical celebrations, the recreational events started to decline due to the emergence of a new conception of the king who aimed to act as a father and as magnanimous protector of his subjects.
Feste di piazza e cerimonie di palazzo nella Napoli borbonica
PAPAGNA, Elena
2015-01-01
Abstract
Strumenti di comunicazione politica non verbale, feste e cerimonie furono sfarzosa espressione della magnificenza sovrana nella Napoli di Carlo di Borbone, tornata sede di una corte autonoma dopo oltre due secoli. Il saggio ricostruisce i cicli festivi organizzati per celebrare la nascita degli infanti tra la prima e la seconda metà del Settecento e ne evidenzia la valenza simbolica e politica. Articolate in diverse fasi, tali manifestazioni, pressoché prive di precedenti modelli locali di riferimento, definirono uno specifico cerimoniale, basato su un saldo intreccio tra linguaggi sacri e profani. Nella seconda metà secolo sembrerebbe che, fatta eccezione per le celebrazioni liturgiche, iniziassero a declinare le manifestazioni ludiche anche per l'emergere di una nuova concezione del potere del re, che mirava a porsi come padre, protettore e magnanimo, dei sudditi.File | Dimensione | Formato | |
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