Interrogarsi oggi su quali possibilità di sviluppo possa avere una città del Mezzogiorno d’Italia, come Taranto, situata nel cuore del cuore del Mediterraneo, ma anche ponte verso l’Oriente, significa porsi alcune questioni circa le scelte compiute e da realizzare, il percorso seguito e le politiche che si intendono attuare. L’obiettivo è di valutare innanzitutto le tappe fondamentali che hanno segnato una svolta nella storia di una città ricca di contraddizioni, ma soprattutto di focalizzare l’attenzione sulla possibilità di cambiamento e d’innovazione. Nella fase attuale, mentre si affacciano alla mente le luci e le ombre delle politiche del Mezzogiorno degli anni Sessanta, scarsamente aderenti al territorio e alle sue vocazioni, Taranto vive un momento di transizione e di riconversione. Ci si chiede allora quali sono state le scelte per questa città e se esiste oggi un’idea, un progetto alternativo per Taranto. Per ripartire e per assegnare a un piano e un progetto un rinnovato orientamento non si può prescindere da una valutazione delle risorse naturali, culturali e umano che Taranto possiede. A tal proposito appare opportuno chiedersi in che moda una città industriale, con rilevanti problemi di degrado ambientale, possa cercare nuove occasioni di sviluppo, ripristinare e valorizzare le sue risorse, fortemente caratterizzanti e identificative, e parallelamente coinvolgere la popolazione, per avviare un processo di rinascita economica, ma soprattutto culturale. Questo lavoro cercherà, appunto, di analizzare in questa sorta di itinerario della città, seguendo un percorso tra i luoghi e alcuni protagonisti che stanno cercando di determinare una diversa immaginare urbana di Taranto.
Antiche vocazioni e nuove occasioni di sviluppo per un'organizzazione sostenibile della città di Taranto
GRUMO, Rosalina
2007-01-01
Abstract
Interrogarsi oggi su quali possibilità di sviluppo possa avere una città del Mezzogiorno d’Italia, come Taranto, situata nel cuore del cuore del Mediterraneo, ma anche ponte verso l’Oriente, significa porsi alcune questioni circa le scelte compiute e da realizzare, il percorso seguito e le politiche che si intendono attuare. L’obiettivo è di valutare innanzitutto le tappe fondamentali che hanno segnato una svolta nella storia di una città ricca di contraddizioni, ma soprattutto di focalizzare l’attenzione sulla possibilità di cambiamento e d’innovazione. Nella fase attuale, mentre si affacciano alla mente le luci e le ombre delle politiche del Mezzogiorno degli anni Sessanta, scarsamente aderenti al territorio e alle sue vocazioni, Taranto vive un momento di transizione e di riconversione. Ci si chiede allora quali sono state le scelte per questa città e se esiste oggi un’idea, un progetto alternativo per Taranto. Per ripartire e per assegnare a un piano e un progetto un rinnovato orientamento non si può prescindere da una valutazione delle risorse naturali, culturali e umano che Taranto possiede. A tal proposito appare opportuno chiedersi in che moda una città industriale, con rilevanti problemi di degrado ambientale, possa cercare nuove occasioni di sviluppo, ripristinare e valorizzare le sue risorse, fortemente caratterizzanti e identificative, e parallelamente coinvolgere la popolazione, per avviare un processo di rinascita economica, ma soprattutto culturale. Questo lavoro cercherà, appunto, di analizzare in questa sorta di itinerario della città, seguendo un percorso tra i luoghi e alcuni protagonisti che stanno cercando di determinare una diversa immaginare urbana di Taranto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.