Nel primo Settecento il napoletano Niccolò Amenta, giurista letterato, prova a rilanciare la commedia ‘regolare’ cinquecentesca: avverso alle mode spagnoleggianti, scrive sette commedie, guardando costantemente ai modelli toscani, tanto da offrire spesso il fianco all’accusa di plagio. È principalmente nell’ambiente degli Investiganti che l’Amenta matura e affina il proprio gusto letterario, dichiarandosi lontano dalle arditezze del secentismo e del marinismo in particolare. D’altro canto anche in ambito linguistico egli si dichiara e mostra un purista, completando un profilo complessivo di impianto decisamente tradizionalista che nell’impegno riformista annunciato non approda a risultati significativi, per l’imitazione piatta ed erudita dei modelli toscani cinquecenteschi e per la marcata distanza rispetto alla realtà.
Il teatro "regolato" di Niccolò Amenta
DELL'AQUILA, Giulia
2016-01-01
Abstract
Nel primo Settecento il napoletano Niccolò Amenta, giurista letterato, prova a rilanciare la commedia ‘regolare’ cinquecentesca: avverso alle mode spagnoleggianti, scrive sette commedie, guardando costantemente ai modelli toscani, tanto da offrire spesso il fianco all’accusa di plagio. È principalmente nell’ambiente degli Investiganti che l’Amenta matura e affina il proprio gusto letterario, dichiarandosi lontano dalle arditezze del secentismo e del marinismo in particolare. D’altro canto anche in ambito linguistico egli si dichiara e mostra un purista, completando un profilo complessivo di impianto decisamente tradizionalista che nell’impegno riformista annunciato non approda a risultati significativi, per l’imitazione piatta ed erudita dei modelli toscani cinquecenteschi e per la marcata distanza rispetto alla realtà.File | Dimensione | Formato | |
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