I capitelli che decorano il mausoleo di Boemondo a Canosa non sono mai stati oggetto di una sistematica e puntuale analisi, se non per quanto riguarda il consapevole recupero di componenti antiche, di ispirazione romana e bizantina (Patrizio Pensabene), o l'affiorare di elementi attribuibili alla prima scultura di età normanna (Valentino Pace), al contrario dell'architettura del piccolo tempio marmoreo e della problematica porta bronzea che ne chiude l'accesso. In questo contributo è preso in considerazione l'intero corredo scultoreo, tanto esterno quanto interno, allo scopo di identificare maestranze e modelli , analizzare i materiali di reimpiego e puntualizzare i dati cronologici. Il quadro che emerge mostra quanto il medium della scultura, in conseguenza dei nuovi assetti istituzionali derivati dalla Conquista, registra l'immissione di forme plastiche nuove difficilmente spiegabili escludendo le regioni d'origine dei Normanni che andarono ad innestarsi su un persistente substrato di cultura classica, tardoantica e longobarda. Una parte della ricerca si è anche orientata ad analizzare la documentazione relativa ai restauri del secolo scorso, in parte inedita, utile per valutare la decorazione scultore del cupolino , distinguendo gli elementi frutto di restauro.

Le applicazioni scultoree del Mausoleo di Boemondo a Canosa

DEROSA, Luisa Maria Sterpeta
2015-01-01

Abstract

I capitelli che decorano il mausoleo di Boemondo a Canosa non sono mai stati oggetto di una sistematica e puntuale analisi, se non per quanto riguarda il consapevole recupero di componenti antiche, di ispirazione romana e bizantina (Patrizio Pensabene), o l'affiorare di elementi attribuibili alla prima scultura di età normanna (Valentino Pace), al contrario dell'architettura del piccolo tempio marmoreo e della problematica porta bronzea che ne chiude l'accesso. In questo contributo è preso in considerazione l'intero corredo scultoreo, tanto esterno quanto interno, allo scopo di identificare maestranze e modelli , analizzare i materiali di reimpiego e puntualizzare i dati cronologici. Il quadro che emerge mostra quanto il medium della scultura, in conseguenza dei nuovi assetti istituzionali derivati dalla Conquista, registra l'immissione di forme plastiche nuove difficilmente spiegabili escludendo le regioni d'origine dei Normanni che andarono ad innestarsi su un persistente substrato di cultura classica, tardoantica e longobarda. Una parte della ricerca si è anche orientata ad analizzare la documentazione relativa ai restauri del secolo scorso, in parte inedita, utile per valutare la decorazione scultore del cupolino , distinguendo gli elementi frutto di restauro.
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