La proteina eIF2, un eterotrimero formato dalle subunità alpha, beta e gamma, è un fattore essenziale nella fase di inizio della sintesi proteica eucariotica. eIF2 è una G-protein che, nella forma attiva legata al GTP, interagisce con il tRNA iniziatore (Met-tRNAi) facilitandone il legame alla subunità ribosomiale 40S e permettendo così la corretta individuazione del codone di inizio. L'interazione codone-anticodone provoca l'idrolisi del GTP ed il rilascio di un complesso inattivo eIF2-GDP. La riattivazione di eIF2 è catalizzata dal fattore di riciclaggio eIF2B che permette lo scambio GDP/GTP. Dato il suo ruolo centrale nella traduzione, eIF2 è il bersaglio principale dei meccanismi di regolazione traduzionale negli eucarioti. La modulazione funzionale di eIF2 viene effettuata mediante la fosforilazione della sua subunità alpha in corrispondenza della Serina 51. Nella forma fosforilata, eIF2 si comporta come un inibitore competitivo di eIF2B, impedendo lo scambio GDP/GTP e causando così il blocco della traduzione. Questo meccanismo di controllo opera in varie condizioni di stress cellulare, come infezioni virali, shock termico e carenze nutrizionali, le quali portano all'attivazione di chinasi specifiche quali PKR, PERK, GCN2, HRI. Negli ultimi anni è emersa con evidenza sempre maggiore l'importanza dei meccanismi di controllo traduzionale nel modulare le funzioni cellulari. In particolare, diversi studi recenti hanno evidenziato come disfunzioni nella regolazione della sintesi proteica siano coinvolte nella trasformazione tumorale. In questo studio abbiamo analizzato i livelli di espressione e di fosforilazione di eIF2 alpha in linee cellulari di melanoma: tumori primari e metastatici altamente invasivi. Mediante anticorpi capaci di riconoscere in modo specifico la subunità alpha di eIF2 nella forma fosforilata e non fosforilata, abbiamo messo in evidenza come il fattore non subisca evidenti variazioni quantitative nelle diverse linee cellulari. Tuttavia, la progressione verso l'invasività appare essere accompagnata da un incremento nella frazione di eIF2 alpha fosforilata, suggerendo che il comportamento metastatico attivi i meccanismi di trasduzione del segnale che rispondono allo stress cellulare.
FOSFORILAZIONE DEL FATTORE DI INIZIO DELLA TRADUZIONE eIF2 IN LINEE CELLULARI DI MELANOMA
MAIDA, Immacolata;GUIDA, Gabriella;
2007-01-01
Abstract
La proteina eIF2, un eterotrimero formato dalle subunità alpha, beta e gamma, è un fattore essenziale nella fase di inizio della sintesi proteica eucariotica. eIF2 è una G-protein che, nella forma attiva legata al GTP, interagisce con il tRNA iniziatore (Met-tRNAi) facilitandone il legame alla subunità ribosomiale 40S e permettendo così la corretta individuazione del codone di inizio. L'interazione codone-anticodone provoca l'idrolisi del GTP ed il rilascio di un complesso inattivo eIF2-GDP. La riattivazione di eIF2 è catalizzata dal fattore di riciclaggio eIF2B che permette lo scambio GDP/GTP. Dato il suo ruolo centrale nella traduzione, eIF2 è il bersaglio principale dei meccanismi di regolazione traduzionale negli eucarioti. La modulazione funzionale di eIF2 viene effettuata mediante la fosforilazione della sua subunità alpha in corrispondenza della Serina 51. Nella forma fosforilata, eIF2 si comporta come un inibitore competitivo di eIF2B, impedendo lo scambio GDP/GTP e causando così il blocco della traduzione. Questo meccanismo di controllo opera in varie condizioni di stress cellulare, come infezioni virali, shock termico e carenze nutrizionali, le quali portano all'attivazione di chinasi specifiche quali PKR, PERK, GCN2, HRI. Negli ultimi anni è emersa con evidenza sempre maggiore l'importanza dei meccanismi di controllo traduzionale nel modulare le funzioni cellulari. In particolare, diversi studi recenti hanno evidenziato come disfunzioni nella regolazione della sintesi proteica siano coinvolte nella trasformazione tumorale. In questo studio abbiamo analizzato i livelli di espressione e di fosforilazione di eIF2 alpha in linee cellulari di melanoma: tumori primari e metastatici altamente invasivi. Mediante anticorpi capaci di riconoscere in modo specifico la subunità alpha di eIF2 nella forma fosforilata e non fosforilata, abbiamo messo in evidenza come il fattore non subisca evidenti variazioni quantitative nelle diverse linee cellulari. Tuttavia, la progressione verso l'invasività appare essere accompagnata da un incremento nella frazione di eIF2 alpha fosforilata, suggerendo che il comportamento metastatico attivi i meccanismi di trasduzione del segnale che rispondono allo stress cellulare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.