OBIETTIVI: Il presente studio si propone di valutare la presenza dei fenomeni di bullismo e di cyber bullismo nei preadolescenti (10 – 13 anni), le modalità e la frequenza con cui questi episodi si verificano e la relazione con l’ambiente familiare e scolastico in cui i preadolescenti vivono. La scelta del target più giovane, rispetto alle analisi finora condotte, risiede soprattutto nella mancanza di evidenze in merito ai fenomeni di cyber bullismo in questa fascia d’età. Lo studio si propone, inoltre, di descrivere la diffusione e l’uso, tra i preadolescenti, delle tecnologie e degli strumenti informatici di ultima generazione e valutarne la correlazione con l’aumento degli episodi di cyberbullismo. METODI E AZIONI: È stato effettuata una ricerca nel territorio di Ruffano (Le) presso l’Istituto Comprensivo Statale di Ruffano presso cui è stata svolta un’indagine conoscitiva attraverso l’utilizzo di un questionario modificato, costruito ad hoc utilizzando parte degli items contenuti nel “Questionario sulle prepotenze tra i ragazzi a scuola” [versione originale a cura di Dan Olweus (1991) e di I. Whitney& P.K. Smith (1993)], tradotto e adattato da A. Fonzi, M.L. Genta e E. Menesini (1993) del Dipartimento di Psicologia Generale dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’Università degli Studi di Firenze e un questionario sviluppato dalla sezione di Psichiatria della Facoltà di Medicina dell’Università di Foggia come strumento per valutare il fenomeno del cyberbullismo. RISULTATI : Il campione oggetto di indagine era costituito da 200 bambini e ragazzi appartenenti a quattro classi di quinta elementare e cinque classi di prima media. Hanno aderito allo studio 85 bambini e ragazzi, di cui il 54,1% (n=46) erano di erano di sesso femminile. Il tasso di adesione allo studio risulta pari al 42,5%. È stato possibile osservare un altissimo tasso di diffusione degli strumenti elettronici tra i preadolescenti attraverso cui, la metà degli intervistati ha dichiarato di aver subito atti assimilabili ad episodi di cyberbullismo. CONCLUSIONI: Un dato preoccupate è rappresentato dal fatto che il 70% dei ragazzi intervistati ha affermato di utilizzare il pc per navigare su Internet in totale autonomia, senza il controllo di un adulto, 268 e quasi due terzi ha la consuetudine di giocare on-line. I ragazzi hanno mostrato di avere buona conoscenza ed esperienza dello strumento Internet: conoscono i social network e sono iscritti ad almeno uno di questi, Facebook in particolare nonostante l’iscrizione sia consentita solo ai maggiori di 18 anni e li utilizzano abitualmente per chattare con amici e parenti. A fronte di questa esperienza, l’indagine ha mostrato come in realtà i bambini non abbiano consapevolezza della possibilità di incorrere in episodi di cyberbullismo: 44 ragazzi hanno dichiarato di essere stati oggetto di episodi assimilabili a comportamenti di cyberbullismo, ma solo 5 di loro hanno affermato di esserne stati vittima. La valutazione della reazione dei genitori nei confronti degli atti di prepotenza attuati dai propri figli ha messo in luce come in molti casi i genitori siano impreparati di fronte a tali eventi: infatti solo una proporzione ridotta di genitori cercano di indagare le motivazioni che spingono i loro figli a compiere atti di prepotenza nei confronti di altri bambini. PAROLE CHIAVE: Cyberbullismo, internet, preadolescenti.
IL CYBERBULLISMO TRA I PREADOLESCENTI
GRATTAGLIANO, IGNAZIO;TAFURI, SILVIO;QUARTO, Michele
2014-01-01
Abstract
OBIETTIVI: Il presente studio si propone di valutare la presenza dei fenomeni di bullismo e di cyber bullismo nei preadolescenti (10 – 13 anni), le modalità e la frequenza con cui questi episodi si verificano e la relazione con l’ambiente familiare e scolastico in cui i preadolescenti vivono. La scelta del target più giovane, rispetto alle analisi finora condotte, risiede soprattutto nella mancanza di evidenze in merito ai fenomeni di cyber bullismo in questa fascia d’età. Lo studio si propone, inoltre, di descrivere la diffusione e l’uso, tra i preadolescenti, delle tecnologie e degli strumenti informatici di ultima generazione e valutarne la correlazione con l’aumento degli episodi di cyberbullismo. METODI E AZIONI: È stato effettuata una ricerca nel territorio di Ruffano (Le) presso l’Istituto Comprensivo Statale di Ruffano presso cui è stata svolta un’indagine conoscitiva attraverso l’utilizzo di un questionario modificato, costruito ad hoc utilizzando parte degli items contenuti nel “Questionario sulle prepotenze tra i ragazzi a scuola” [versione originale a cura di Dan Olweus (1991) e di I. Whitney& P.K. Smith (1993)], tradotto e adattato da A. Fonzi, M.L. Genta e E. Menesini (1993) del Dipartimento di Psicologia Generale dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’Università degli Studi di Firenze e un questionario sviluppato dalla sezione di Psichiatria della Facoltà di Medicina dell’Università di Foggia come strumento per valutare il fenomeno del cyberbullismo. RISULTATI : Il campione oggetto di indagine era costituito da 200 bambini e ragazzi appartenenti a quattro classi di quinta elementare e cinque classi di prima media. Hanno aderito allo studio 85 bambini e ragazzi, di cui il 54,1% (n=46) erano di erano di sesso femminile. Il tasso di adesione allo studio risulta pari al 42,5%. È stato possibile osservare un altissimo tasso di diffusione degli strumenti elettronici tra i preadolescenti attraverso cui, la metà degli intervistati ha dichiarato di aver subito atti assimilabili ad episodi di cyberbullismo. CONCLUSIONI: Un dato preoccupate è rappresentato dal fatto che il 70% dei ragazzi intervistati ha affermato di utilizzare il pc per navigare su Internet in totale autonomia, senza il controllo di un adulto, 268 e quasi due terzi ha la consuetudine di giocare on-line. I ragazzi hanno mostrato di avere buona conoscenza ed esperienza dello strumento Internet: conoscono i social network e sono iscritti ad almeno uno di questi, Facebook in particolare nonostante l’iscrizione sia consentita solo ai maggiori di 18 anni e li utilizzano abitualmente per chattare con amici e parenti. A fronte di questa esperienza, l’indagine ha mostrato come in realtà i bambini non abbiano consapevolezza della possibilità di incorrere in episodi di cyberbullismo: 44 ragazzi hanno dichiarato di essere stati oggetto di episodi assimilabili a comportamenti di cyberbullismo, ma solo 5 di loro hanno affermato di esserne stati vittima. La valutazione della reazione dei genitori nei confronti degli atti di prepotenza attuati dai propri figli ha messo in luce come in molti casi i genitori siano impreparati di fronte a tali eventi: infatti solo una proporzione ridotta di genitori cercano di indagare le motivazioni che spingono i loro figli a compiere atti di prepotenza nei confronti di altri bambini. PAROLE CHIAVE: Cyberbullismo, internet, preadolescenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.