Si è valutata la possibilità di applicazione del metodo di prospezione gravimetrica per lo studio di corpi di frana caratterizzati da forte irregolarità delle superfici di scorrimento, da basso contrasto di densità rispetto alle rocce in posto e da superfici topografiche accidentate. Il rilievo gravimetrico è stato eseguito nell'area in frana situata ad ovest dell'abitato di Bisaccia (AV), distante 30 km dalla zona epicentrale del terremoto del 23.11.80, caratterizzata da colate,cedimenti e scoscendimenti in Argille varicolori. Utilizzando una procedura computerizzata, si sono costruiti modelli teorici, basati su informazioni geologiche e geofisiche, i cui effetti gravimetrici sono stati confrontati con i dati sperimentali. Il procedimento è stato iterato, modificando geometria e densità dei modelli, fino al raggiungimento di un accordo soddisfacente. Si è trovato che il contrasto di densità tra materiale in frana e roccia in posto è di circa -0.4 g/cm3 per la colata e di -0.2 g/cm3 per la frana complessa; quest'ultima è costituita da corpi franosi diversi che nell'insieme formano un corpo eterogeneo; il corpo di frana, costituito da due rami principali, presenta una zona di massimo speccore (circa 40 m) nella zona di confluenza. Tenute presenti anche precedenti indagini si è visto che i limiti di applicazione della prospezione gravimetrica non sono dovuti alla sensibilità del metodo ma sono riconducibili alla disponibilità di indicazioni affidabili da utilizzare in fase di interpretazione quantitativa.

Applicazioni e limiti delle indagini geofisiche in aree in frana

DEL GAUDIO, Vincenzo;
1983-01-01

Abstract

Si è valutata la possibilità di applicazione del metodo di prospezione gravimetrica per lo studio di corpi di frana caratterizzati da forte irregolarità delle superfici di scorrimento, da basso contrasto di densità rispetto alle rocce in posto e da superfici topografiche accidentate. Il rilievo gravimetrico è stato eseguito nell'area in frana situata ad ovest dell'abitato di Bisaccia (AV), distante 30 km dalla zona epicentrale del terremoto del 23.11.80, caratterizzata da colate,cedimenti e scoscendimenti in Argille varicolori. Utilizzando una procedura computerizzata, si sono costruiti modelli teorici, basati su informazioni geologiche e geofisiche, i cui effetti gravimetrici sono stati confrontati con i dati sperimentali. Il procedimento è stato iterato, modificando geometria e densità dei modelli, fino al raggiungimento di un accordo soddisfacente. Si è trovato che il contrasto di densità tra materiale in frana e roccia in posto è di circa -0.4 g/cm3 per la colata e di -0.2 g/cm3 per la frana complessa; quest'ultima è costituita da corpi franosi diversi che nell'insieme formano un corpo eterogeneo; il corpo di frana, costituito da due rami principali, presenta una zona di massimo speccore (circa 40 m) nella zona di confluenza. Tenute presenti anche precedenti indagini si è visto che i limiti di applicazione della prospezione gravimetrica non sono dovuti alla sensibilità del metodo ma sono riconducibili alla disponibilità di indicazioni affidabili da utilizzare in fase di interpretazione quantitativa.
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