Lo studio analizza il trattato scientifico 'De montium origine' del teologo e fisico domenicano Valerio Faenzi, inserendolo preliminarmente nel contesto storico-culturale e letterario dell’ 'Academia Veneta' dove era studioso e del progetto letterario-editoriale di Paolo Manuzio. Quindi, per la materia e per la tipologia argomentativa del trattato, un’indagine scientifico-teologica sulla formazione dei monti, svolta in forma dialogica attraverso la proposizione di varie teorie sulla loro genesi, si è passati al riconoscimento e all’analisi delle fonti, degli 'auctores' e delle opere, talvolta anonime, alla base delle questioni naturalistiche, fisiche, e infine teologiche, svolte nel trattato. Dalla 'Naturalis historia' di Plinio, alle 'Naturales quaestiones' di Seneca, dalle 'Etymologiae' di Isidoro di Siviglia allo 'Speculum naturalis' Vincenzo di Beauvais, al 'De montibus' di Boccaccio, sino all’Aristotele philosophus naturalis (letto nelle traduzioni di Gerardo da Cremona e di Guglielmo di Moerbeke) dei commenti di Alberto Magno ('Meteora',' De natura locorum', 'De causis et proprietatum elementorum') e di Tommaso d’Aquino ('Summa theologiae'), alle interpretazioni aristoteliche di Avicenna ('De congelatione et conglutinatione lapidum', nella traduzione arabo-latina di Alfredo Anglico), si snodano intersezioni e combinazioni di teorie e di tradizioni testuali diverse che sono a fondamento della visione medievale, tolemaico-aristotelica, del 'De montium origine'.
Ai confini del Medioevo scientifico. Il De montium origine di Valerio Faenzi
CAMPANALE, Maria Innocenza
2012-01-01
Abstract
Lo studio analizza il trattato scientifico 'De montium origine' del teologo e fisico domenicano Valerio Faenzi, inserendolo preliminarmente nel contesto storico-culturale e letterario dell’ 'Academia Veneta' dove era studioso e del progetto letterario-editoriale di Paolo Manuzio. Quindi, per la materia e per la tipologia argomentativa del trattato, un’indagine scientifico-teologica sulla formazione dei monti, svolta in forma dialogica attraverso la proposizione di varie teorie sulla loro genesi, si è passati al riconoscimento e all’analisi delle fonti, degli 'auctores' e delle opere, talvolta anonime, alla base delle questioni naturalistiche, fisiche, e infine teologiche, svolte nel trattato. Dalla 'Naturalis historia' di Plinio, alle 'Naturales quaestiones' di Seneca, dalle 'Etymologiae' di Isidoro di Siviglia allo 'Speculum naturalis' Vincenzo di Beauvais, al 'De montibus' di Boccaccio, sino all’Aristotele philosophus naturalis (letto nelle traduzioni di Gerardo da Cremona e di Guglielmo di Moerbeke) dei commenti di Alberto Magno ('Meteora',' De natura locorum', 'De causis et proprietatum elementorum') e di Tommaso d’Aquino ('Summa theologiae'), alle interpretazioni aristoteliche di Avicenna ('De congelatione et conglutinatione lapidum', nella traduzione arabo-latina di Alfredo Anglico), si snodano intersezioni e combinazioni di teorie e di tradizioni testuali diverse che sono a fondamento della visione medievale, tolemaico-aristotelica, del 'De montium origine'.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.