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L’analisi dal punto di vista giuridico della Carta degli Operatori Sanitari, approvata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’ottobre del 1994 per iniziativa del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, costituisce l’occasione per l’A. per svogere una riflessione sulla proliferazione dei codici deontologici e di autodisciplina, che gli operatori di un determinato settore adottano autonomamente, per disciplinare l'esercizio della propria attività rappresenta uno dei fenomeni caratterizzanti la nostra epoca. L’affermarsi di tali codici e, soprattutto, dei principi normativi in essi contenuti evolve l’assetto istituzionale verso un <<ordinamento a composizione plurima>>, nel quale <<la statualità del diritto ... è ... messa in discussione e la legge spesso si ritrae per lasciare campi interi a normazioni di origine diversa>>; tanto da indurre a far ritenere superata la tradizionale prospettiva di una <<discontinuità e separazione tra regola etica e giuridica>>. Secondo l’A. la Carta dimostra che nessuno dei complessi problemi posti dal rapporto inscindibile tra medicina e morale può considerarsi terreno neutro nei confronti dell’etica ippocratica e della morale cristiana. Inoltre, se il rispetto della dignità della persona, quale valore fondante del nostro ordinamento e non solo, rappresenta la prospettiva da privilegiare per affrontare le questioni poste dal rapporto medico-paziente, la Carta è coerente con una tale opzione di fondo. Le direttive in essa contenute in tema di accanimento terapeutico e di eutanasia, di tutela della vita e procreazione, di trapianti e manipolazioni genetiche, si presentano, tutte ragionevolmente bilanciante nel pieno rispetto della dignità dell’uomo e della persona. E la previsione concernente l'assistenza al malato inguaribile, nel porre in primo piano il dovere di assistenza morale, pare anche assumere il significato di energico ammonimento al medico ed all’operatore sanitario in genere, in ordine alla peculiarità della sua funzione.
L’analisi dal punto di vista giuridico della Carta degli Operatori Sanitari, approvata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’ottobre del 1994 per iniziativa del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, costituisce l’occasione per l’A. per svogere una riflessione sulla proliferazione dei codici deontologici e di autodisciplina, che gli operatori di un determinato settore adottano autonomamente, per disciplinare l'esercizio della propria attività rappresenta uno dei fenomeni caratterizzanti la nostra epoca. L’affermarsi di tali codici e, soprattutto, dei principi normativi in essi contenuti evolve l’assetto istituzionale verso un <>, nel quale <>; tanto da indurre a far ritenere superata la tradizionale prospettiva di una <>. Secondo l’A. la Carta dimostra che nessuno dei complessi problemi posti dal rapporto inscindibile tra medicina e morale può considerarsi terreno neutro nei confronti dell’etica ippocratica e della morale cristiana. Inoltre, se il rispetto della dignità della persona, quale valore fondante del nostro ordinamento e non solo, rappresenta la prospettiva da privilegiare per affrontare le questioni poste dal rapporto medico-paziente, la Carta è coerente con una tale opzione di fondo. Le direttive in essa contenute in tema di accanimento terapeutico e di eutanasia, di tutela della vita e procreazione, di trapianti e manipolazioni genetiche, si presentano, tutte ragionevolmente bilanciante nel pieno rispetto della dignità dell’uomo e della persona. E la previsione concernente l'assistenza al malato inguaribile, nel porre in primo piano il dovere di assistenza morale, pare anche assumere il significato di energico ammonimento al medico ed all’operatore sanitario in genere, in ordine alla peculiarità della sua funzione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/87395
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simulazione ASN
Il report seguente simula gli indicatori relativi alla propria produzione scientifica in relazione alle soglie ASN 2021-2023 del proprio SC/SSD. Si ricorda che il superamento dei valori soglia (almeno 2 su 3) è requisito necessario ma non sufficiente al conseguimento dell'abilitazione. La simulazione si basa sui dati IRIS e sugli indicatori bibliometrici alla data indicata e non tiene conto di eventuali periodi di congedo obbligatorio, che in sede di domanda ASN danno diritto a incrementi percentuali dei valori. La simulazione può differire dall'esito di un’eventuale domanda ASN sia per errori di catalogazione e/o dati mancanti in IRIS, sia per la variabilità dei dati bibliometrici nel tempo. Si consideri che Anvur calcola i valori degli indicatori all'ultima data utile per la presentazione delle domande.
La presente simulazione è stata realizzata sulla base delle specifiche raccolte sul tavolo ER del Focus Group IRIS coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia e delle regole riportate nel DM 589/2018 e allegata Tabella A. Cineca, l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Focus Group IRIS non si assumono alcuna responsabilità in merito all’uso che il diretto interessato o terzi faranno della simulazione. Si specifica inoltre che la simulazione contiene calcoli effettuati con dati e algoritmi di pubblico dominio e deve quindi essere considerata come un mero ausilio al calcolo svolgibile manualmente o con strumenti equivalenti.