Il saggio si propone di esaminare l’obliato ruolo della c.d. “giustizia economica” nell’odierno spazio costituzionale nazionale e comunitario. Premesse alcune differenze dogmatiche tra il concetto di “giustizia economica” e quello di “giustizia” in generale (ed esaminata, più nel dettaglio, la struttura teleologica della nozione di “giustizia economica” nonché la sua evoluzione storica), il saggio procede nel verificare la compatibilità tra questa e il principio comunitario di libera concorrenza. Posta la genetica differenza, in tema di modello economico-sociale, tra l’impianto costituzionale interno e quello comunitario e assunta la presenza nel modello economico sociale interno di chiare tracce di “giustizia economica”, l’analisi si sofferma sulla capacità delle intervenute (recenti) modifiche (anche) costituzionali e della maggiore pervasività del diritto comunitario di annacquare, per così dire, le istanze sottese alla scelta del modello di Stato sociale. Le conclusioni si pongono nella prospettiva di trovare un bilanciamento tra il principio concorrenziale di matrice comunitaria e il necessario afflato all’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale senza che ciò implichi necessariamente di porsi nella stringente alternativa tra il rifiuto del sistema economico imposto agli Stati membri dall’ordinamento comunitario e il progressivo abbandono di politiche rispondenti al principio di “giustizia economica”.

Note in tema di concorrenza e 'giustizia economica' nel processo di integrazione europea

GUARINI, Cosimo Pietro
2008-01-01

Abstract

Il saggio si propone di esaminare l’obliato ruolo della c.d. “giustizia economica” nell’odierno spazio costituzionale nazionale e comunitario. Premesse alcune differenze dogmatiche tra il concetto di “giustizia economica” e quello di “giustizia” in generale (ed esaminata, più nel dettaglio, la struttura teleologica della nozione di “giustizia economica” nonché la sua evoluzione storica), il saggio procede nel verificare la compatibilità tra questa e il principio comunitario di libera concorrenza. Posta la genetica differenza, in tema di modello economico-sociale, tra l’impianto costituzionale interno e quello comunitario e assunta la presenza nel modello economico sociale interno di chiare tracce di “giustizia economica”, l’analisi si sofferma sulla capacità delle intervenute (recenti) modifiche (anche) costituzionali e della maggiore pervasività del diritto comunitario di annacquare, per così dire, le istanze sottese alla scelta del modello di Stato sociale. Le conclusioni si pongono nella prospettiva di trovare un bilanciamento tra il principio concorrenziale di matrice comunitaria e il necessario afflato all’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale senza che ciò implichi necessariamente di porsi nella stringente alternativa tra il rifiuto del sistema economico imposto agli Stati membri dall’ordinamento comunitario e il progressivo abbandono di politiche rispondenti al principio di “giustizia economica”.
2008
88-14-14338-2
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