L’efficacia di un sistema di corporate governance si identifica con la capacità di favorire la creazione di valore per l’intero sistema aziendale ponendo al centro dello stesso l’organo cui compete il potere di indirizzo e di gestione della società. Pertanto, un equilibrato governo dell’impresa richiede liberazione della creatività imprenditoriale e delle capacità di innovazione e, nello stesso tempo, introduzione di maggiore rigore, rispetto delle regole, della disciplina. Ne deriva che il sistema aziendale deve dotarsi di un assetto organizzativo in cui disordine e instabilità necessari per sperimentare e innovare possano coesistere con ordine e stabilità occorrenti per una efficace gestione operativa. In questo senso, i cambiamenti in atto nel modo di governare le imprese archiviano i modelli gerarchizzati di comando e controllo e li sostituiscono con modelli coinvolgenti e responsabilizzati di “comunicazione e commitment”, volti a individuare la vision cui tendere e la strategia da realizzare. Ciò comporta l’utilità di un approccio più creativo per la progettazione delle architetture organizzative, orientato a progettare soluzioni ad hoc piuttosto che applicare architipi noti. La teoria dominante in tema di corporate governance si basa su un modello convenzionale di organizzazione in cui il controllo e l’accountability sono garantiti da relazioni di tipo gerarchico, mentre, in realtà, molte imprese si muovono oltre questo modello, indirizzandosi verso forme organizzative caratterizzate da iniziative diffuse tra diverse aziende legate da vincoli di tipo reticolare o da forme di partnership di vario tipo. Sul piano concettuale le scelte organizzative e le scelte di corporate governance sono collegate. Più precisamente, la diffusione di nuove forme organizzative a carattere reticolare complica o riduce il problema della governance a seconda dei contesti. Lo studio adotta un approccio combinativo e analizza la relazione attesa tra i nuovi assetti organizzativi d’impresa e l’adozione di pratiche di governance più dinamiche e innovative, sia a livello di assetto istituzionale, sia a livello di gestione delle risorse umane collegate all’adozione del principio della massimizzazione del valore per l’azionista. Dopo aver tracciato un sintetico quadro d’insieme nel quale si analizzano le attese crescenti in tema di corporate governance, la ricerca indaga le potenziali perdite di controllo generate dalle molteplici relazioni di agenzia (doppia agenzia e agenzia multipla), associate all’adozione dei nuovi assetti organizzativi, che possono essere trasformate in un governante advantage.

I sistemi di governance dell'impresa e i nuovi assetti organizzativi

LUISI, Floriana
2005-01-01

Abstract

L’efficacia di un sistema di corporate governance si identifica con la capacità di favorire la creazione di valore per l’intero sistema aziendale ponendo al centro dello stesso l’organo cui compete il potere di indirizzo e di gestione della società. Pertanto, un equilibrato governo dell’impresa richiede liberazione della creatività imprenditoriale e delle capacità di innovazione e, nello stesso tempo, introduzione di maggiore rigore, rispetto delle regole, della disciplina. Ne deriva che il sistema aziendale deve dotarsi di un assetto organizzativo in cui disordine e instabilità necessari per sperimentare e innovare possano coesistere con ordine e stabilità occorrenti per una efficace gestione operativa. In questo senso, i cambiamenti in atto nel modo di governare le imprese archiviano i modelli gerarchizzati di comando e controllo e li sostituiscono con modelli coinvolgenti e responsabilizzati di “comunicazione e commitment”, volti a individuare la vision cui tendere e la strategia da realizzare. Ciò comporta l’utilità di un approccio più creativo per la progettazione delle architetture organizzative, orientato a progettare soluzioni ad hoc piuttosto che applicare architipi noti. La teoria dominante in tema di corporate governance si basa su un modello convenzionale di organizzazione in cui il controllo e l’accountability sono garantiti da relazioni di tipo gerarchico, mentre, in realtà, molte imprese si muovono oltre questo modello, indirizzandosi verso forme organizzative caratterizzate da iniziative diffuse tra diverse aziende legate da vincoli di tipo reticolare o da forme di partnership di vario tipo. Sul piano concettuale le scelte organizzative e le scelte di corporate governance sono collegate. Più precisamente, la diffusione di nuove forme organizzative a carattere reticolare complica o riduce il problema della governance a seconda dei contesti. Lo studio adotta un approccio combinativo e analizza la relazione attesa tra i nuovi assetti organizzativi d’impresa e l’adozione di pratiche di governance più dinamiche e innovative, sia a livello di assetto istituzionale, sia a livello di gestione delle risorse umane collegate all’adozione del principio della massimizzazione del valore per l’azionista. Dopo aver tracciato un sintetico quadro d’insieme nel quale si analizzano le attese crescenti in tema di corporate governance, la ricerca indaga le potenziali perdite di controllo generate dalle molteplici relazioni di agenzia (doppia agenzia e agenzia multipla), associate all’adozione dei nuovi assetti organizzativi, che possono essere trasformate in un governante advantage.
2005
88-8422-421-7
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