Il disagio, frutto di gran parte dell'influenza negativa dell'attuale processo di globalizzazione e del suo complesso scenario sociale, si presenta oggi come uno dei problemi più carichi di motivazione di ricerca in quanto, come sentimento di malessere esistenziale e sociale, sembra colpire, in modi diversi sia bambini che adolescenti ed adulti. La pedagogia, pur continuando ad accostarlo a situazioni di devianza o delinquenza, per le sue specifiche finalità preventive deve andare oltre tali manifestazioni per coglierne l'origine e sollecitare procedure educative adeguate. Questo libro nasce con l'intento di offrire l'opportunità di riflettere su che cosa sia veramente il disagio, su perchè e come esso si manifesta, su chi sono i soggetti che lo vivono. L'obiettivo è di far assumere alla pedagogia del disagio un punto di vista "alto" dal quale, con ladistanza necessaria per osservare il problema nella sua comlessità, essa possa meglio mettere a fuoco i diversi aspetti e le manifestazioni che lo caratterizzano, per formulare ipotesi di intervento educativo. Tutto ciò senza avere l'illusione di trovare soluzioni definitive al problema, ma per renderlo più intelleggibile, così da evitare commenti rassegnati di fronte a situazioni di devianza e delinquenza, e per fronteggiarlo senza riduzionismi o preconcetti.

Alla ricerca d'identità. Per una pedagogia del disagio

CALAPRICE, Silvana
2004-01-01

Abstract

Il disagio, frutto di gran parte dell'influenza negativa dell'attuale processo di globalizzazione e del suo complesso scenario sociale, si presenta oggi come uno dei problemi più carichi di motivazione di ricerca in quanto, come sentimento di malessere esistenziale e sociale, sembra colpire, in modi diversi sia bambini che adolescenti ed adulti. La pedagogia, pur continuando ad accostarlo a situazioni di devianza o delinquenza, per le sue specifiche finalità preventive deve andare oltre tali manifestazioni per coglierne l'origine e sollecitare procedure educative adeguate. Questo libro nasce con l'intento di offrire l'opportunità di riflettere su che cosa sia veramente il disagio, su perchè e come esso si manifesta, su chi sono i soggetti che lo vivono. L'obiettivo è di far assumere alla pedagogia del disagio un punto di vista "alto" dal quale, con ladistanza necessaria per osservare il problema nella sua comlessità, essa possa meglio mettere a fuoco i diversi aspetti e le manifestazioni che lo caratterizzano, per formulare ipotesi di intervento educativo. Tutto ciò senza avere l'illusione di trovare soluzioni definitive al problema, ma per renderlo più intelleggibile, così da evitare commenti rassegnati di fronte a situazioni di devianza e delinquenza, e per fronteggiarlo senza riduzionismi o preconcetti.
2004
88-350-1582-0
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