le Pteridofite, comunemente note come felci, sono forse gli organismi vegetali più antichi al mondo. la loro presenza, infatti, è testimoniata già a partire dall’era Paleozoica ed ha poi visto un incremento dal carbonifero (dimichele, PhilliPS, 2002). le conoscenze generali su questi organismi vegetali, soprattutto riguardanti gli aspetti fisiologici e metabolici, sono ancora molto scarse sebbene esse sembrino essere molto resistenti a condizioni di stress, compreso quello derivante dal bioaccumulo di metalli pesanti nei loro tessuti (tu et al., 2004; SRivaStava et al., 2005; GonzaGa et al., 2006; RathinaSaBaPathi et al., 2006; olivaReS et al., 2008). fra le felci ci sono specie esotiche che sono ormai entrate a far parte del nostro panorama floristico in quanto largamente utilizzate per scopi ornamentali, tra cui quelle appartenenti ai generi Nephrolepis e Pteris. il genere Nephrolepis, in particolare, vanta una varietà di forme e specie tra le quali le due più comuni sono Nephrolepis exaltata l. e Nephrolepis cordifolia (l.) Presl. Queste due specie hanno caratteristiche morfologiche simili a livello della parte aerea mentre la parte ipogea presenta caratteristiche nettamente diverse tra le due specie: N. cordifolia, infatti, possiede organi sotterranei detti “tuberi” che sono assenti in N. exaltata. N. exaltata è stata maggiormente studiata ed in letteratura essa viene presentata come accumulatrice di mercurio (chen et al., 2008), mentre scarse sono le informazioni riguardanti N. cordifolia. lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di indagare le caratteristiche biologiche di N. cordifolia ed analizzare e caratterizzare i principali sistemi antiossidanti al fine di valutare le cause della resistenza della specie agli stress. Sono state fatte osservazioni istologiche della fronda, del rachide e soprattutto dei tuberi. in questi è stato valutato il contenuto d’acqua, la presenza di polisaccaridi con tecniche sia di tipo qualitativo che quantitativo, la presenza di metaboliti ed enzimi con funzioni antiossidanti. i dati ottenuti hanno dimostrato come i tuberi siano principalmente organi di riserva di acqua, amido, saccarosio e fruttosio. essi contengono acido ascorbico e glutatione. indagini microscopiche ed isolamenti su substrati selettivi hanno evidenziato la presenza di endofiti fungini nella parte radicale.
Caratterizzazione istologica e biochimica di tuberi di Nephrolepis cordifolia (L.) Presl
BRUNO, Giovanni Luigi;
2011-01-01
Abstract
le Pteridofite, comunemente note come felci, sono forse gli organismi vegetali più antichi al mondo. la loro presenza, infatti, è testimoniata già a partire dall’era Paleozoica ed ha poi visto un incremento dal carbonifero (dimichele, PhilliPS, 2002). le conoscenze generali su questi organismi vegetali, soprattutto riguardanti gli aspetti fisiologici e metabolici, sono ancora molto scarse sebbene esse sembrino essere molto resistenti a condizioni di stress, compreso quello derivante dal bioaccumulo di metalli pesanti nei loro tessuti (tu et al., 2004; SRivaStava et al., 2005; GonzaGa et al., 2006; RathinaSaBaPathi et al., 2006; olivaReS et al., 2008). fra le felci ci sono specie esotiche che sono ormai entrate a far parte del nostro panorama floristico in quanto largamente utilizzate per scopi ornamentali, tra cui quelle appartenenti ai generi Nephrolepis e Pteris. il genere Nephrolepis, in particolare, vanta una varietà di forme e specie tra le quali le due più comuni sono Nephrolepis exaltata l. e Nephrolepis cordifolia (l.) Presl. Queste due specie hanno caratteristiche morfologiche simili a livello della parte aerea mentre la parte ipogea presenta caratteristiche nettamente diverse tra le due specie: N. cordifolia, infatti, possiede organi sotterranei detti “tuberi” che sono assenti in N. exaltata. N. exaltata è stata maggiormente studiata ed in letteratura essa viene presentata come accumulatrice di mercurio (chen et al., 2008), mentre scarse sono le informazioni riguardanti N. cordifolia. lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di indagare le caratteristiche biologiche di N. cordifolia ed analizzare e caratterizzare i principali sistemi antiossidanti al fine di valutare le cause della resistenza della specie agli stress. Sono state fatte osservazioni istologiche della fronda, del rachide e soprattutto dei tuberi. in questi è stato valutato il contenuto d’acqua, la presenza di polisaccaridi con tecniche sia di tipo qualitativo che quantitativo, la presenza di metaboliti ed enzimi con funzioni antiossidanti. i dati ottenuti hanno dimostrato come i tuberi siano principalmente organi di riserva di acqua, amido, saccarosio e fruttosio. essi contengono acido ascorbico e glutatione. indagini microscopiche ed isolamenti su substrati selettivi hanno evidenziato la presenza di endofiti fungini nella parte radicale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.