Si ricostruisce la storia della procedimentalizzazione delle funzioni amministrative e del concetto di procedimento, nelle cui varie teorizzazioni restano comunque essenziali la "sequenza ordinata" e lo "scopo unitario". Si considera come la cultura del procedimento abbia fecondamente soppiantato quella del provvedimento e come anche in Italia si sia infine pervenuti ad una normativa generale in materia. Si rileva, peraltro, che la 241 del 1990, soprattutto dopo la riforma del 2005, pare una legge "contro" il procedimento, del quale pone in crisi il concetto e la stessa cultura. Infatti, quanto al primo, la "sequenza" può essere sconvolta dalla conferenza di servizi e lo "scopo" può facilmente convertirsi dal provvedimento al silenzio significativo o all'accordo. Quanto alla seconda, istituti come la d.i.a. e il silenzio-assenso, la disciplina dei pareri e, ancor più, le disposizioni di cui all'ultimo periodo dell'art. 6 e al comma 2 dell'art. 21-octies mostrano un deciso favor per la "sprocedimentalizzazione". Si giunge pertanto ad affermare, secondo lo spirito del volume, che "il vecchio treno del procedimento non resista alle tecniche scelte dal legislatore per imprimere l'alta velocità alla pubblica amministrazione".
La cultura del procedimento e il suo declino
MASTRANGELO, Donatantonio
2009-01-01
Abstract
Si ricostruisce la storia della procedimentalizzazione delle funzioni amministrative e del concetto di procedimento, nelle cui varie teorizzazioni restano comunque essenziali la "sequenza ordinata" e lo "scopo unitario". Si considera come la cultura del procedimento abbia fecondamente soppiantato quella del provvedimento e come anche in Italia si sia infine pervenuti ad una normativa generale in materia. Si rileva, peraltro, che la 241 del 1990, soprattutto dopo la riforma del 2005, pare una legge "contro" il procedimento, del quale pone in crisi il concetto e la stessa cultura. Infatti, quanto al primo, la "sequenza" può essere sconvolta dalla conferenza di servizi e lo "scopo" può facilmente convertirsi dal provvedimento al silenzio significativo o all'accordo. Quanto alla seconda, istituti come la d.i.a. e il silenzio-assenso, la disciplina dei pareri e, ancor più, le disposizioni di cui all'ultimo periodo dell'art. 6 e al comma 2 dell'art. 21-octies mostrano un deciso favor per la "sprocedimentalizzazione". Si giunge pertanto ad affermare, secondo lo spirito del volume, che "il vecchio treno del procedimento non resista alle tecniche scelte dal legislatore per imprimere l'alta velocità alla pubblica amministrazione".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.