Alle origini della ricerca è l’interesse per il tema del metodo sistematico e assiologico applicato alla materia dell’interpretazione dei contratti; metodo che consente di guadagnare, in una prospettiva non meramente esegetica (descrittiva, cioè, di un ordine statico e immutabile dei criteri interpretativi), bensí propriamente ermeneutica, un decisivo approccio dinamico e funzionale all’interpretazione contrattuale, nel segno della relatività delle regole interpretative e dell’unitarietà e circolarità del procedimento ermeneutico, orientato dal complesso dei valori costituzionali e comunitari. Il lavoro, pur nella consapevolezza dell’inscindibile nesso tra ermeneutica e metodologia, non si propone finalità di ordine esclusivamente metodologico. Al contrario, esso vuole offrire, anzi tutto, una rilettura, in chiave evolutiva e adeguatrice, di una rosa di norme del codice civile alla luce della «complessità» del sistema ordinamentale e della connessa dialettica «ordine-disordine», al fine di svelare il potenziale operativo del nostro codice in materia d’interpretazione dei contratti. Si svolge, cosí, un discorso critico e problematico intorno ai principali “dogmi” o “miti” che ancóra oggi gravano quali pesanti ipoteche di una mentalità estranea alla precettività dei princípi costituzionali e alla complessità del sistema italo-comunitario delle fonti sulle applicazioni giurisprudenziali. Si allude, in particolare, al(lo pseudo) principio del «gradualismo» o dell’ordine gerarchico dei criteri interpretativi, alla pretesa centralità del canone della «comune intenzione», alla sussidiarietà del criterio dell’interpretazione secondo buona fede, all’antiquato metodo della sussunzione, alla scolastica distinzione logica e cronologica tra interpretazione, qualificazione e integrazione, all’imperialismo (almeno in giurisprudenza) dell’ingenuo brocardo «in claris non fit interpretatio», alla temuta arbitrarietà dell’interpretazione correttiva dei contratti.
Metodo e valori nell'interpretazione dei contratti. Per un'ermeneutica contrattuale rinnovata
PENNASILICO, Mauro
2011-01-01
Abstract
Alle origini della ricerca è l’interesse per il tema del metodo sistematico e assiologico applicato alla materia dell’interpretazione dei contratti; metodo che consente di guadagnare, in una prospettiva non meramente esegetica (descrittiva, cioè, di un ordine statico e immutabile dei criteri interpretativi), bensí propriamente ermeneutica, un decisivo approccio dinamico e funzionale all’interpretazione contrattuale, nel segno della relatività delle regole interpretative e dell’unitarietà e circolarità del procedimento ermeneutico, orientato dal complesso dei valori costituzionali e comunitari. Il lavoro, pur nella consapevolezza dell’inscindibile nesso tra ermeneutica e metodologia, non si propone finalità di ordine esclusivamente metodologico. Al contrario, esso vuole offrire, anzi tutto, una rilettura, in chiave evolutiva e adeguatrice, di una rosa di norme del codice civile alla luce della «complessità» del sistema ordinamentale e della connessa dialettica «ordine-disordine», al fine di svelare il potenziale operativo del nostro codice in materia d’interpretazione dei contratti. Si svolge, cosí, un discorso critico e problematico intorno ai principali “dogmi” o “miti” che ancóra oggi gravano quali pesanti ipoteche di una mentalità estranea alla precettività dei princípi costituzionali e alla complessità del sistema italo-comunitario delle fonti sulle applicazioni giurisprudenziali. Si allude, in particolare, al(lo pseudo) principio del «gradualismo» o dell’ordine gerarchico dei criteri interpretativi, alla pretesa centralità del canone della «comune intenzione», alla sussidiarietà del criterio dell’interpretazione secondo buona fede, all’antiquato metodo della sussunzione, alla scolastica distinzione logica e cronologica tra interpretazione, qualificazione e integrazione, all’imperialismo (almeno in giurisprudenza) dell’ingenuo brocardo «in claris non fit interpretatio», alla temuta arbitrarietà dell’interpretazione correttiva dei contratti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.