Come l'alta velocità ferroviaria, anche quella che si va imprimendo alla pubblica amministrazione incontra forti resistenze e comporta costi e rischi non trascurabili: la rielaborazione di una serie di seminari didattici universitari promossi dal curatore presso la Facoltà giuridica barese e quella tarantina dell'Università di Bari ne delinea il quadro problematico e lo stato dell'arte. Il volume, oltre alla prefazione del curatore, comprende i seguenti contributi: "La cultura del procedimento e il suo declino" (D. Mastrangelo); "L'informatica nella pubblica amministrazione" (A.G. Calvani); "Il tempo nell'attività amministrativa autoritativa ed in quella consensuale della p.a." (E. Mastrodomenico; "La dichiarazione di inizio attività" (C. Di Gaetano); "Il responsabile del procedimento" (S. Recchimurzo); "L'accelerazione dell'attività amministrativa e gli oneri di comunicazione agli intreressati" (A. Bonomo); "Il silenzio-assenso" (M. Marinaro); "L'accelerazione della tutela avverso i silenzi dell'amministrazione" (F. Caricato); "La tutela cautelare urgente" (N.A. Calvani); "La decisione in forma semplificata de i suoi limiti" (F. Gagliardi La Gala); "I ricorsi al Tar Lazio in materia sportiva" (G. Misserini); "L'ottemperanza alle sentenze dei Tar non passate in giudicato" (M. Carella). In "Appendice" sono riportati articoli estratti dalla legge 18 giugno 2009, n. 69. Nel contributo del curatore ("La cultura del procedimento e il suo declino") si ricostruisce la storia della procedimentalizzazione delle funzioni amministrative e del concetto di procedimento, nelle cui varie teorizzazioni restano comunque essenziali la "sequenza ordinata" e lo "scopo unitario". Si considera come la cultura del procedimento abbia fecondamente soppiantato quella del provvedimento e come anche in Italia si sia infine pervenuti ad una normativa generale in materia. Si rileva, peraltro, che la 241 del 1990, soprattutto dopo la riforma del 2005, pare una legge "contro" il procedimento, del quale pone in crisi il concetto e la stessa cultura. Infatti, quanto al primo, la "sequenza" può essere sconvolta dalla conferenza di servizi e lo "scopo" può facilmente convertirsi dal provvedimento al silenzio significativo o all'accordo. Quanto alla seconda, istituti come la d.i.a. e il silenzio-assenso, la disciplina dei pareri e, ancor più, le disposizioni di cui all'ultimo periodo dell'art. 6 e al comma 2 dell'art. 21-octies mostrano un deciso favor per la "sprocedimentalizzazione". Si giunge pertanto ad affermare, secondo lo spirito del volume, che "il vecchio treno del procedimento non resista alle tecniche scelte dal legislatore per imprimere l'alta velocità alla pubblica amministrazione".

L'alta velocità nell'amministrazione. Seminari sulla disciplina acceleratoria dell'attività e dei giudizi amministrativi

MASTRANGELO, Donatantonio
2009-01-01

Abstract

Come l'alta velocità ferroviaria, anche quella che si va imprimendo alla pubblica amministrazione incontra forti resistenze e comporta costi e rischi non trascurabili: la rielaborazione di una serie di seminari didattici universitari promossi dal curatore presso la Facoltà giuridica barese e quella tarantina dell'Università di Bari ne delinea il quadro problematico e lo stato dell'arte. Il volume, oltre alla prefazione del curatore, comprende i seguenti contributi: "La cultura del procedimento e il suo declino" (D. Mastrangelo); "L'informatica nella pubblica amministrazione" (A.G. Calvani); "Il tempo nell'attività amministrativa autoritativa ed in quella consensuale della p.a." (E. Mastrodomenico; "La dichiarazione di inizio attività" (C. Di Gaetano); "Il responsabile del procedimento" (S. Recchimurzo); "L'accelerazione dell'attività amministrativa e gli oneri di comunicazione agli intreressati" (A. Bonomo); "Il silenzio-assenso" (M. Marinaro); "L'accelerazione della tutela avverso i silenzi dell'amministrazione" (F. Caricato); "La tutela cautelare urgente" (N.A. Calvani); "La decisione in forma semplificata de i suoi limiti" (F. Gagliardi La Gala); "I ricorsi al Tar Lazio in materia sportiva" (G. Misserini); "L'ottemperanza alle sentenze dei Tar non passate in giudicato" (M. Carella). In "Appendice" sono riportati articoli estratti dalla legge 18 giugno 2009, n. 69. Nel contributo del curatore ("La cultura del procedimento e il suo declino") si ricostruisce la storia della procedimentalizzazione delle funzioni amministrative e del concetto di procedimento, nelle cui varie teorizzazioni restano comunque essenziali la "sequenza ordinata" e lo "scopo unitario". Si considera come la cultura del procedimento abbia fecondamente soppiantato quella del provvedimento e come anche in Italia si sia infine pervenuti ad una normativa generale in materia. Si rileva, peraltro, che la 241 del 1990, soprattutto dopo la riforma del 2005, pare una legge "contro" il procedimento, del quale pone in crisi il concetto e la stessa cultura. Infatti, quanto al primo, la "sequenza" può essere sconvolta dalla conferenza di servizi e lo "scopo" può facilmente convertirsi dal provvedimento al silenzio significativo o all'accordo. Quanto alla seconda, istituti come la d.i.a. e il silenzio-assenso, la disciplina dei pareri e, ancor più, le disposizioni di cui all'ultimo periodo dell'art. 6 e al comma 2 dell'art. 21-octies mostrano un deciso favor per la "sprocedimentalizzazione". Si giunge pertanto ad affermare, secondo lo spirito del volume, che "il vecchio treno del procedimento non resista alle tecniche scelte dal legislatore per imprimere l'alta velocità alla pubblica amministrazione".
2009
978-88-548-2748-6
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