Nel famoso Essay su Machiavelli (marzo 1827), lo storico inglese Thomas Babington Macaulay, oltre a ripercorrere alcuni dei momenti salienti della vicenda controversa della ricezione-repulsione del Principe da parte dell’intellettualità europea fra XVI e XVIII secolo, elabora una lezione storico-metodologica incentrata sulla figura del Segretario fiorentino. Non è possibile valutare separatamente il Saggio su Machiavelli dal Saggio sulla Storia (1828) e da altri lavori in cui traspare l’urgenza della discussione intorno alla modalità della scrittura, della lettura e dell’interpretazione della storia, unitamente alla ricerca del senso della tradizione di un’identità politica inglese fra età moderna ed “epoca” delle Rivoluzioni. L’indagine condotta da Macaulay sulla genesi e lo sviluppo della vita civile fra Umanesimo e prima età moderna non solo ha il merito di restituire il Segretario fiorentino al suo tempo e di affrancarlo dalle ipoteche “moralistiche” di epoca controriformista, ma consente anche di ricorrere a Machiavelli come ad un modello teorico di analisi della realtà contemporanea. Il presente contributo intende lumeggiare i termini dell’interpretazione “repubblicana” di Machiavelli proposta da Macaulay, in funzione del contenimento dei cambiamenti e del sostegno ad una politica moderata di riforme e, dunque, sottolineare la volontà dello storico di ratificare l’esemplarità del modello politico della monarchia parlamentare inglese, secondo gli accenti del “compromesso” vittoriano, nel proposito di smorzare gli echi rivoluzionari provenienti dalla Francia e dare fondamento alla legittimazione politica, muovendo dalla ricostruzione del rapporto fra princeps e cives.

Gli Essays di Lord Macaulay: Machiavelli repubblicano nella “lente” della storia

Mitarotondo Laura
2009-01-01

Abstract

Nel famoso Essay su Machiavelli (marzo 1827), lo storico inglese Thomas Babington Macaulay, oltre a ripercorrere alcuni dei momenti salienti della vicenda controversa della ricezione-repulsione del Principe da parte dell’intellettualità europea fra XVI e XVIII secolo, elabora una lezione storico-metodologica incentrata sulla figura del Segretario fiorentino. Non è possibile valutare separatamente il Saggio su Machiavelli dal Saggio sulla Storia (1828) e da altri lavori in cui traspare l’urgenza della discussione intorno alla modalità della scrittura, della lettura e dell’interpretazione della storia, unitamente alla ricerca del senso della tradizione di un’identità politica inglese fra età moderna ed “epoca” delle Rivoluzioni. L’indagine condotta da Macaulay sulla genesi e lo sviluppo della vita civile fra Umanesimo e prima età moderna non solo ha il merito di restituire il Segretario fiorentino al suo tempo e di affrancarlo dalle ipoteche “moralistiche” di epoca controriformista, ma consente anche di ricorrere a Machiavelli come ad un modello teorico di analisi della realtà contemporanea. Il presente contributo intende lumeggiare i termini dell’interpretazione “repubblicana” di Machiavelli proposta da Macaulay, in funzione del contenimento dei cambiamenti e del sostegno ad una politica moderata di riforme e, dunque, sottolineare la volontà dello storico di ratificare l’esemplarità del modello politico della monarchia parlamentare inglese, secondo gli accenti del “compromesso” vittoriano, nel proposito di smorzare gli echi rivoluzionari provenienti dalla Francia e dare fondamento alla legittimazione politica, muovendo dalla ricostruzione del rapporto fra princeps e cives.
2009
978-88-7699-141-7
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