Oggi non solo il nostro senso comune ma numerosi studi accreditati nel campo della psicologia ambientale, della sociologia, dell’antropologia urbana dimostrano che la qualità ambientale, sociale, architettonica degli spazi urbani contemporanei ha effetti rilevanti su esperienze, percezioni e benessere dei cittadini dai bambini e dalle bambine agli adulti, dagli anziani agli handicappati ecc. Parlare sulla polis, sulla città, e quindi sul diritto-dovere dei cittadini, sull’ organizzazione, sulla amministrazione, significa riflettere anche sull’ethos, e cioè sulla qualità di vita che essa propone. Ma la città oggi purtroppo resta sempre e ancora la città di alcuni e non di tutti. La necessità di creare una perfetta sinergia tra la città e la sua comunità di persone, la necessità di trovare alcuni indicatori perché tale sinergia si realizzi è divenuto da parte di tutti, compreso i politici, uno degli obiettivi principali. Quali le azioni da compiere perché ciò si realizzi? L’educazione essendo un problema sociale che riguarda tutti in quanto la ritroviamo in tutto ciò che noi facciamo dal lavoro al gioco, dal tempo libero alle attività di volontariato , ha trovato nell’agire integrativo il processo per la realizzazione di tale sinergia. La riflessione pedagogica occupandosi da sempre dell’uomo nella sua totalità, della realizzazione della sua identità personale che si qualifica nel sociale , facendosi carico dei compiti della persona a partire da ciò che la impegna nella ridefinizione evolutiva dell’appartenenza ad un gruppo, è chiamata -oggi più che mai- a specificare i termini di tale processo. E ciò attraverso il riguardare il rilievo educativo dell’organizzazione sociale, riflettendo sulla condizione dell’uomo nella città , sul suo coinvolgimento, sulla sua integrazione nella vita comunitaria oltre che sulla individuazione di nuove forme di solidarietà in vista di quella cittadinanza che deve poter garantire una nuova qualità di vita . Due i percorsi che seguirò: – la proposta pedagogica nei confronti di un integrare che salvaguardi i diritti di tutti; – che cosa si può fare perché la città si ponga in condizione da essere o solo offrirsi come ambiente a misura di tutti gli uomini.

Integrare

CALAPRICE, Silvana
2002-01-01

Abstract

Oggi non solo il nostro senso comune ma numerosi studi accreditati nel campo della psicologia ambientale, della sociologia, dell’antropologia urbana dimostrano che la qualità ambientale, sociale, architettonica degli spazi urbani contemporanei ha effetti rilevanti su esperienze, percezioni e benessere dei cittadini dai bambini e dalle bambine agli adulti, dagli anziani agli handicappati ecc. Parlare sulla polis, sulla città, e quindi sul diritto-dovere dei cittadini, sull’ organizzazione, sulla amministrazione, significa riflettere anche sull’ethos, e cioè sulla qualità di vita che essa propone. Ma la città oggi purtroppo resta sempre e ancora la città di alcuni e non di tutti. La necessità di creare una perfetta sinergia tra la città e la sua comunità di persone, la necessità di trovare alcuni indicatori perché tale sinergia si realizzi è divenuto da parte di tutti, compreso i politici, uno degli obiettivi principali. Quali le azioni da compiere perché ciò si realizzi? L’educazione essendo un problema sociale che riguarda tutti in quanto la ritroviamo in tutto ciò che noi facciamo dal lavoro al gioco, dal tempo libero alle attività di volontariato , ha trovato nell’agire integrativo il processo per la realizzazione di tale sinergia. La riflessione pedagogica occupandosi da sempre dell’uomo nella sua totalità, della realizzazione della sua identità personale che si qualifica nel sociale , facendosi carico dei compiti della persona a partire da ciò che la impegna nella ridefinizione evolutiva dell’appartenenza ad un gruppo, è chiamata -oggi più che mai- a specificare i termini di tale processo. E ciò attraverso il riguardare il rilievo educativo dell’organizzazione sociale, riflettendo sulla condizione dell’uomo nella città , sul suo coinvolgimento, sulla sua integrazione nella vita comunitaria oltre che sulla individuazione di nuove forme di solidarietà in vista di quella cittadinanza che deve poter garantire una nuova qualità di vita . Due i percorsi che seguirò: – la proposta pedagogica nei confronti di un integrare che salvaguardi i diritti di tutti; – che cosa si può fare perché la città si ponga in condizione da essere o solo offrirsi come ambiente a misura di tutti gli uomini.
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