Nel corso del XX secolo, la città si configura spesso come il nucleo più vivo e irradiante all'interno delle riflessioni che concernono la poetica dello spazio. A cominciare già dalla seconda metà del XIX secolo, la poetica dello spazio tende a coincidere sempre più con una vera e propria poetica dell'immaginario urbano, affermando, anche a livello tematico e simbolico, la supremazia della città sulla natura. In questa prospettiva emerge, però, una nuova e più lacerante antitesi in cui si contrappongono la città moderna, tentacolare e massimamente seduttiva e, la città "d'antan", nella direzione quest'ultima, non solo di un passato archeologico, ma anche mitologico e archetipico. Questa seconda tipologia è oggetto del nostro studio che si focalizza sull'immaginario urbano nell'opera di Radu Stanca. Analizzeremo in tre differenti tappe l'immagine di Sibiu nell'opera del poeta romeno. Dapprima faremo riferimento al suo suggestivo saggio « Sibiu, cetatea umbrelor » (« Sibiu, la città delle ombre »), pubblicato in România nouă nel 1944; in un secondo momento prenderemo in considerazione quei testi attraverso i quali si dipana la costellazione mitica sibiana. All'interno di essi distingueremo le poesie in cui il « burg baladesc » è rappresentato in modo esplicito attraverso la sua peculiare geografia da quelle in cui invece il mito è presente in modo implicito, mediante una poetica spiccatamente sineddochica.

Nella città delle ombre. Il mito di Sibiu nell’opera di Radu Stanca

MAGLIOCCO, GIOVANNI
2010-01-01

Abstract

Nel corso del XX secolo, la città si configura spesso come il nucleo più vivo e irradiante all'interno delle riflessioni che concernono la poetica dello spazio. A cominciare già dalla seconda metà del XIX secolo, la poetica dello spazio tende a coincidere sempre più con una vera e propria poetica dell'immaginario urbano, affermando, anche a livello tematico e simbolico, la supremazia della città sulla natura. In questa prospettiva emerge, però, una nuova e più lacerante antitesi in cui si contrappongono la città moderna, tentacolare e massimamente seduttiva e, la città "d'antan", nella direzione quest'ultima, non solo di un passato archeologico, ma anche mitologico e archetipico. Questa seconda tipologia è oggetto del nostro studio che si focalizza sull'immaginario urbano nell'opera di Radu Stanca. Analizzeremo in tre differenti tappe l'immagine di Sibiu nell'opera del poeta romeno. Dapprima faremo riferimento al suo suggestivo saggio « Sibiu, cetatea umbrelor » (« Sibiu, la città delle ombre »), pubblicato in România nouă nel 1944; in un secondo momento prenderemo in considerazione quei testi attraverso i quali si dipana la costellazione mitica sibiana. All'interno di essi distingueremo le poesie in cui il « burg baladesc » è rappresentato in modo esplicito attraverso la sua peculiare geografia da quelle in cui invece il mito è presente in modo implicito, mediante una poetica spiccatamente sineddochica.
2010
978-88-7458-106-1
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