Serenella Macchietti, in un momento molto difficile della mia vita professionale si è rivelata persona di grande sostegno. “Essere persona” per lei non è mai stato soltanto oggetto di studio ma processo di vita. Ed è proprio su tale suo modo di intendere e vivere la persona che voglio soffermarmi. Ai tempi in cui a parlare di persona erano soprattutto e solo i personalisti, quando essi erano guardati con sospetto, talvolta per prevenzioni ideologiche nei confronti del loro fondamento religioso e metafisico, altre volte per il pressappochismo dei suoi detrattori, ai tempi in cui il pragmatismo sembrava assorbire l’uomo in un processo fortemente coinvolgente, la Macchietti non ha mai smesso di riporre una forte fiducia nell’essere umano, nelle sue potenzialità e nelle sue capacità di riconoscere, esprimere e tradurre in prassi i valori. Di fatto lei scriveva, il personalismo è un’aspirazione che impegna il pedagogista e l’educatore a valorizzare la persona, a coltivarne, a potenziarne l’umanità. In realtà è sempre stato ciò che le ho visto fare con impegno. Oggi, evaporata, come dice Cesareo , una concezione ultrasociologistica dell’essere umano, siamo portati a chiederci, con sempre più frequenza da quale idea di uomo possiamo ripartire per la rifondazione del nostro vivere personale e sociale. Ed è in tale contesto che la riflessione pedagogica sulla persona offerta dalla Macchietti si ripropone con grande attualità offrendoci importanti spunti di riflessione.
La Pedagogia della “Persona” per un nuovo umanesimo
CALAPRICE, Silvana
2009-01-01
Abstract
Serenella Macchietti, in un momento molto difficile della mia vita professionale si è rivelata persona di grande sostegno. “Essere persona” per lei non è mai stato soltanto oggetto di studio ma processo di vita. Ed è proprio su tale suo modo di intendere e vivere la persona che voglio soffermarmi. Ai tempi in cui a parlare di persona erano soprattutto e solo i personalisti, quando essi erano guardati con sospetto, talvolta per prevenzioni ideologiche nei confronti del loro fondamento religioso e metafisico, altre volte per il pressappochismo dei suoi detrattori, ai tempi in cui il pragmatismo sembrava assorbire l’uomo in un processo fortemente coinvolgente, la Macchietti non ha mai smesso di riporre una forte fiducia nell’essere umano, nelle sue potenzialità e nelle sue capacità di riconoscere, esprimere e tradurre in prassi i valori. Di fatto lei scriveva, il personalismo è un’aspirazione che impegna il pedagogista e l’educatore a valorizzare la persona, a coltivarne, a potenziarne l’umanità. In realtà è sempre stato ciò che le ho visto fare con impegno. Oggi, evaporata, come dice Cesareo , una concezione ultrasociologistica dell’essere umano, siamo portati a chiederci, con sempre più frequenza da quale idea di uomo possiamo ripartire per la rifondazione del nostro vivere personale e sociale. Ed è in tale contesto che la riflessione pedagogica sulla persona offerta dalla Macchietti si ripropone con grande attualità offrendoci importanti spunti di riflessione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.