Presupposto per la creazione di un’economia sociale, da leggere in termini di realizzazione del benessere sociale e di processo di umanizzazione dell’economia, è la creazione di una forte interazione tra imprese sociali e Pubblica Amministrazione, da una parte, e tra imprese sociali e settore profit, dall’altra. In tal senso si sottolinea come le organizzazioni non profit debbano assumere un ruolo centrale in termini di progettualità e di proposte verso gli altri due attori del sistema economico per favorire l’integrazione armonica di tutte le parti sociali coinvolte. Ciò si traduce, essenzialmente, nel portare i diversi attori all’adozione di comportamenti tesi a neutralizzare o a minimizzare i comportamenti opportunistici; un tale atteggiamento, pur non apportando un vantaggio per chi lo pratica, provoca un grande beneficio alla società e ne evita il decadimento. Tali comportamenti infatti in un modello economico che tende a realizzare l’equilibrio tra la prosperità economica, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale, valutando i risultati in termini di utile, fatturato, quote di mercato, ma allo stesso tempo di impatto ambientale, di responsabilità sociale, fattori questi ultimi in grado di generare condizioni favorevoli in termini di credibilità e fiducia da parte dei consumatori e in termini di creazione di relazioni di intesa e alleanze con le comunità sociali di riferimento.

La spinta del non profit. Il ruolo del terzo settore e la costruzione dell’economia sociale”

PERCHINUNNO, Paola;
2005-01-01

Abstract

Presupposto per la creazione di un’economia sociale, da leggere in termini di realizzazione del benessere sociale e di processo di umanizzazione dell’economia, è la creazione di una forte interazione tra imprese sociali e Pubblica Amministrazione, da una parte, e tra imprese sociali e settore profit, dall’altra. In tal senso si sottolinea come le organizzazioni non profit debbano assumere un ruolo centrale in termini di progettualità e di proposte verso gli altri due attori del sistema economico per favorire l’integrazione armonica di tutte le parti sociali coinvolte. Ciò si traduce, essenzialmente, nel portare i diversi attori all’adozione di comportamenti tesi a neutralizzare o a minimizzare i comportamenti opportunistici; un tale atteggiamento, pur non apportando un vantaggio per chi lo pratica, provoca un grande beneficio alla società e ne evita il decadimento. Tali comportamenti infatti in un modello economico che tende a realizzare l’equilibrio tra la prosperità economica, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale, valutando i risultati in termini di utile, fatturato, quote di mercato, ma allo stesso tempo di impatto ambientale, di responsabilità sociale, fattori questi ultimi in grado di generare condizioni favorevoli in termini di credibilità e fiducia da parte dei consumatori e in termini di creazione di relazioni di intesa e alleanze con le comunità sociali di riferimento.
2005
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