L’obiettivo del saggio è di ricostruire le relazioni italo-francesi nel corso della guerra di Libia nella prospettiva del governo di Parigi e della sua diplomazia. La questione libica era stata uno dei problemi su cui si erano confrontati Roma e Parigi per costruire un rapporto di amicizia e collaborazione. Gli accordi italo-francesi del 1900 e del 1902 garantirono alla Francia il riconoscimento italiano dei suoi diritti sul Marocco, mentre assicurarono al governo di Roma il disinteressamento francese verso Tripoli e la Cirenaica. Il breve riaprirsi della questione marocchina, in seguito alla crisi franco-tedesca del luglio 1911, fornirono all’Italia l’occasione per agire in Tripolitania e Cirenaica. Il governo di Roma manifestò pieno sostegno alle posizioni francesi nel corso della crisi diplomatica con Berlino, rifiutando di appoggiare le richieste dell’alleato tedesco e sposando una neutralità benevola verso la Francia. Ritenendo di aver già regolato la questione del riconoscimento francese dei diritti italiani sulla Tripolitania e sulla Cirenaica con gli accordi del 1900 e del 1902, il governo italiano scelse di non informare direttamente ed anticipatamente Parigi sulle proprie intenzioni di risolvere la questione libica con la forza né di chiedere alcun via libera alla Francia. La Francia dimostrò un atteggiamento cordiale ed amichevole verso i progetti di conquista italiani. Il ministro degli Esteri de Selves comunicò, di sua iniziativa e prima dello scoppio della guerra italo-ottomana, all’ambasciatore italiano a Parigi, Tittoni, che la Francia avrebbe osservato lealmente gli accordi che legavano i due Paesi relativamente alla Tripolitania. Ma non mancarono i diplomatici francesi che segnalarono che la guerra contro l’Impero ottomano rischiava di scatenare un conflitto generale e che la conquista italiana dei territori libici avrebbe mutato radicalmente gli equilibri politici e militari del Mediterraneo avvantaggiando la Triplice Alleanza. A partire dai primi mesi del 1912, dando per scontata la conquista italiana della Tripolitania e della Cirenaica e come conseguenza dell’attivismo militare e politico dell’Italia nel Mediterraneo orientale, Parigi e Londra cominciarono a riflettere seriamente sull’opportunità di legare maggiormente il governo di Roma alla Triplice Intesa. La diplomazia francese constatò che la presenza dell’Italia in Libia cambiava in maniera significativa gli equilibri militari e politici nel Mediterraneo. I rapporti italo-francesi, però, non uscirono rafforzati dalla crisi libica. Le tergiversazioni e i ritardi francesi nel procedere al riconoscimento della conquista italiana della Libia dopo il trattato di pace italo-ottomano dell’ottobre 1912 furono un chiaro errore di Poincaré e mostrarono la sua scarsa duttilità e la sua rigidità; ma essi erano anche un indicatore del fatto che in fondo la Francia vedeva con preoccupazione il rafforzamento dell’Italia nel Mediterraneo, poiché la considerava ancora un potenziale alleato bellico della Germania.

A half-hearted Friendship: France and the Italian Conquest of Tripolitania and Cyrenaica 1911-1912

MONZALI, Luciano
2013-01-01

Abstract

L’obiettivo del saggio è di ricostruire le relazioni italo-francesi nel corso della guerra di Libia nella prospettiva del governo di Parigi e della sua diplomazia. La questione libica era stata uno dei problemi su cui si erano confrontati Roma e Parigi per costruire un rapporto di amicizia e collaborazione. Gli accordi italo-francesi del 1900 e del 1902 garantirono alla Francia il riconoscimento italiano dei suoi diritti sul Marocco, mentre assicurarono al governo di Roma il disinteressamento francese verso Tripoli e la Cirenaica. Il breve riaprirsi della questione marocchina, in seguito alla crisi franco-tedesca del luglio 1911, fornirono all’Italia l’occasione per agire in Tripolitania e Cirenaica. Il governo di Roma manifestò pieno sostegno alle posizioni francesi nel corso della crisi diplomatica con Berlino, rifiutando di appoggiare le richieste dell’alleato tedesco e sposando una neutralità benevola verso la Francia. Ritenendo di aver già regolato la questione del riconoscimento francese dei diritti italiani sulla Tripolitania e sulla Cirenaica con gli accordi del 1900 e del 1902, il governo italiano scelse di non informare direttamente ed anticipatamente Parigi sulle proprie intenzioni di risolvere la questione libica con la forza né di chiedere alcun via libera alla Francia. La Francia dimostrò un atteggiamento cordiale ed amichevole verso i progetti di conquista italiani. Il ministro degli Esteri de Selves comunicò, di sua iniziativa e prima dello scoppio della guerra italo-ottomana, all’ambasciatore italiano a Parigi, Tittoni, che la Francia avrebbe osservato lealmente gli accordi che legavano i due Paesi relativamente alla Tripolitania. Ma non mancarono i diplomatici francesi che segnalarono che la guerra contro l’Impero ottomano rischiava di scatenare un conflitto generale e che la conquista italiana dei territori libici avrebbe mutato radicalmente gli equilibri politici e militari del Mediterraneo avvantaggiando la Triplice Alleanza. A partire dai primi mesi del 1912, dando per scontata la conquista italiana della Tripolitania e della Cirenaica e come conseguenza dell’attivismo militare e politico dell’Italia nel Mediterraneo orientale, Parigi e Londra cominciarono a riflettere seriamente sull’opportunità di legare maggiormente il governo di Roma alla Triplice Intesa. La diplomazia francese constatò che la presenza dell’Italia in Libia cambiava in maniera significativa gli equilibri militari e politici nel Mediterraneo. I rapporti italo-francesi, però, non uscirono rafforzati dalla crisi libica. Le tergiversazioni e i ritardi francesi nel procedere al riconoscimento della conquista italiana della Libia dopo il trattato di pace italo-ottomano dell’ottobre 1912 furono un chiaro errore di Poincaré e mostrarono la sua scarsa duttilità e la sua rigidità; ma essi erano anche un indicatore del fatto che in fondo la Francia vedeva con preoccupazione il rafforzamento dell’Italia nel Mediterraneo, poiché la considerava ancora un potenziale alleato bellico della Germania.
2013
978-1-4438-4837-4
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Luciano Monzali A Half-Hearted Friendship.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Versione Editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 205.14 kB
Formato Adobe PDF
205.14 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/66072
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact