L’utilizzo di pratiche commerciali sleali tra imprese e l’instabilità dei prezzi dei prodotti alimentari e delle materie prime agricole rappresentano le due principali preoccupazioni dell’attuale azione comunitaria, in quanto comportano una serie di problematiche strutturali che indeboliscono l’intera filiera. Una di queste è rappresentata dal crescente impoverimento dei produttori agricoli, a fronte di un costante aumento del margine di guadagno delle imprese di trasformazione e dei commercianti all’ingrosso. Al fine di cercare una risposta normativa adeguata all’esigenza di tutela del reddito dei produttori agricoli, uno tra gli obiettivi della PAC a non essere stato ancora raggiunto, si sottolinea l’importanza di una maggiore trasparenza sulla formazione dei prezzi lungo la filiera e di interventi correttivi sulle situazioni di abuso di posizione dominante di alcuni settori produttivi interni alla filiera alimentare e più in generale si evidenzia che la presenza di situazioni di squilibrio del potere negoziale è la prima fondamentale causa dell’impoverimento dei produttori agricoli. Le pratiche commerciali sleali messe in atto dalla parte contrattualmente più forte consistono, ad esempio, nell’imposizione di tempi di pagamento, in modifiche a posteriori delle condizioni contrattuali, nell’utilizzo di sconti forzati, nel divieto di approvvigionamento in altri Stati membri. In questo contesto si inserisce la recente pubblicazione del Libro Verde sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura alimentare e non alimentare tra imprese in Europa, analizzato dall’Autrice. Se il quadro normativo europeo ha solo di recente avanzato i primi passi verso la definizione di una base normativa adeguata alle esigenze di tutela del contraente debole lungo la filiera agro-alimentare, l’esperienza giuridica nordamericana rappresenta un importante terreno di confronto per il giurista europeo, in quanto presenta un quadro legislativo maturo in materia. L’Autrice si sofferma, dunque, sull’analisi delle principali legislazioni statali e federali, evidenziandone gli elementi utili, in un’ottica comparata, ad una più ampia riflessione giuridica.
La tutela del contraente debole nelle relazioni negoziali lungo la filiera agroalimentare nelle più recenti esperienze europee e statunitensi
COSTANTINO, LAURA
2013-01-01
Abstract
L’utilizzo di pratiche commerciali sleali tra imprese e l’instabilità dei prezzi dei prodotti alimentari e delle materie prime agricole rappresentano le due principali preoccupazioni dell’attuale azione comunitaria, in quanto comportano una serie di problematiche strutturali che indeboliscono l’intera filiera. Una di queste è rappresentata dal crescente impoverimento dei produttori agricoli, a fronte di un costante aumento del margine di guadagno delle imprese di trasformazione e dei commercianti all’ingrosso. Al fine di cercare una risposta normativa adeguata all’esigenza di tutela del reddito dei produttori agricoli, uno tra gli obiettivi della PAC a non essere stato ancora raggiunto, si sottolinea l’importanza di una maggiore trasparenza sulla formazione dei prezzi lungo la filiera e di interventi correttivi sulle situazioni di abuso di posizione dominante di alcuni settori produttivi interni alla filiera alimentare e più in generale si evidenzia che la presenza di situazioni di squilibrio del potere negoziale è la prima fondamentale causa dell’impoverimento dei produttori agricoli. Le pratiche commerciali sleali messe in atto dalla parte contrattualmente più forte consistono, ad esempio, nell’imposizione di tempi di pagamento, in modifiche a posteriori delle condizioni contrattuali, nell’utilizzo di sconti forzati, nel divieto di approvvigionamento in altri Stati membri. In questo contesto si inserisce la recente pubblicazione del Libro Verde sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura alimentare e non alimentare tra imprese in Europa, analizzato dall’Autrice. Se il quadro normativo europeo ha solo di recente avanzato i primi passi verso la definizione di una base normativa adeguata alle esigenze di tutela del contraente debole lungo la filiera agro-alimentare, l’esperienza giuridica nordamericana rappresenta un importante terreno di confronto per il giurista europeo, in quanto presenta un quadro legislativo maturo in materia. L’Autrice si sofferma, dunque, sull’analisi delle principali legislazioni statali e federali, evidenziandone gli elementi utili, in un’ottica comparata, ad una più ampia riflessione giuridica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.