L’articolo verte sul cosiddetto «mimo d’adulterio», mostrando, attraverso la disamina critica di tre recenti contributi specialistici, come l’eteroclita espressione «adultery mime», sovente adoperata dagli studiosi a partire da un celebre articolo di Reynolds (1946) ripreso da Kehoe (1984), sia ormai diventato un ingessato modello ermeneutico, attraverso cui leggere qualsivoglia allusione al topos dell’adulterio, con l’effetto di non comprendere i testi di volta in volta studiati e di ridurre, meccanicamente, una tra le più anarchiche prassi sceniche a un modello ermeneutico freddo e fuorviante.

«Adultery Mime»: da pratica scenica a modello ermeneutico

ANDREASSI, Mario
2013-01-01

Abstract

L’articolo verte sul cosiddetto «mimo d’adulterio», mostrando, attraverso la disamina critica di tre recenti contributi specialistici, come l’eteroclita espressione «adultery mime», sovente adoperata dagli studiosi a partire da un celebre articolo di Reynolds (1946) ripreso da Kehoe (1984), sia ormai diventato un ingessato modello ermeneutico, attraverso cui leggere qualsivoglia allusione al topos dell’adulterio, con l’effetto di non comprendere i testi di volta in volta studiati e di ridurre, meccanicamente, una tra le più anarchiche prassi sceniche a un modello ermeneutico freddo e fuorviante.
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