Il contributo propone una sintesi del lavoro svolto nell’ambito della Tesi di Specializzazione in Storia dell’Arte dedicata al tema 'Giardini e cultura signorile nella Liguria occidentale tra secondo Cinquecento e primo Seicento' (relatore Prof. Lauro Magnani). Le esperienze dei tre fratelli Costa - il banchiere Ottavio, il vescovo di Savona Pier Francesco seniore e l’abate Alessandro - diventano lo spunto per una riflessione sull’impatto della cultura capitolina nel territorio della Repubblica di Genova. La villa di Piambellino e il ‘giardino delle Crociere’ sono espressione di un filone di ‘cultura aristocratica’ al pari delle opere attribuite a Domenichino, a Nicolas Poussin, a Guercino e a Guido Reni, che un tempo adornavano le parrocchiali dei borghi feudali di Conscente e Garlenda. Ancora, emerge molto forte la figura di Alessandro Costa, attento regista delle ambiziose iniziative, raffinato cultore della classicità e dell’antico, nei primi anni del Seicento in viaggio tra Roma e Napoli per collezionare pezzi statuari, epigrafi, reperti archeologici e monete.

I GIARDINI DI CASA COSTA, UN MOMENTO DI CULTURA SIGNORILE TRA SECONDO CINQUECENTO E PRIMO SEICENTO

Leonardi, Andrea
2004-01-01

Abstract

Il contributo propone una sintesi del lavoro svolto nell’ambito della Tesi di Specializzazione in Storia dell’Arte dedicata al tema 'Giardini e cultura signorile nella Liguria occidentale tra secondo Cinquecento e primo Seicento' (relatore Prof. Lauro Magnani). Le esperienze dei tre fratelli Costa - il banchiere Ottavio, il vescovo di Savona Pier Francesco seniore e l’abate Alessandro - diventano lo spunto per una riflessione sull’impatto della cultura capitolina nel territorio della Repubblica di Genova. La villa di Piambellino e il ‘giardino delle Crociere’ sono espressione di un filone di ‘cultura aristocratica’ al pari delle opere attribuite a Domenichino, a Nicolas Poussin, a Guercino e a Guido Reni, che un tempo adornavano le parrocchiali dei borghi feudali di Conscente e Garlenda. Ancora, emerge molto forte la figura di Alessandro Costa, attento regista delle ambiziose iniziative, raffinato cultore della classicità e dell’antico, nei primi anni del Seicento in viaggio tra Roma e Napoli per collezionare pezzi statuari, epigrafi, reperti archeologici e monete.
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