In questo articolo affronterò il tema del rapporto tra la moda italiana e le forme di riuso – reale o immaginario – del tempo, della memoria e della storia. Il punto di partenza è costituito dalla suggestiva immagine, usata da Walter Benjamin, della Tigersprung, il balzo di tigre nel passato che la moda rappresenta. Le attuali forme di riproduzione dei segni di moda sembrano confermare e rafforzare questa immagine: la moda guarda infatti oggi sempre più al passato come riserva di immagini e di citazioni che ritornano nel presente assumendo nuovi significati. Le forme di questo ritorno sono il vintage, il revival e il riuso: attraverso di esse, il sistema semiotico della moda ci permette di fare i conti con il tempo e con gli oggetti e i segni che il tempo lascia dietro di sé. Mi interrogherò su come questo processo tipico della moda contemporanea in generale si declini in particolare nel caso italiano. La moda è un settore in cui l’Italia è stata sempre leader non solo dal punto di vista economico, ma culturale nel senso più ampio. Il nostro paese è il luogo fisico e ideale in cui a partire dal dopoguerra è nato e fiorito quell’Italian Style, che ancor prima del Made in Italy, ha costituito una formula a tutto campo, un virtuoso intreccio di culture in cui la moda si coniugava al cinema, all’arte, alla letteratura, alla ricerca scientifica e tecnologica, alla gastronomia, al turismo. Tutti ambiti non riducibili al “business”, alle piatte ma spietate leggi del mercato, cui invece si è data mano libera nell’epoca della globalizzazione, in nome del neoliberismo vincente. Ambiti che invece oggi è essenziale recuperare a un nuovo rilancio e a una nuova collaborazione che accolgano il decisivo apporto della ricerca, sia tecnologica che umanistica, e che riuniscano idee in ambito sia locale che internazionale, dato che oggi ogni genere di “autarchia” è insensata. Attingerò a materiali visuali (in primo luogo il cinema) e a casi specifici che evidenzino come si sia fatta strada, nel paese del leggendario Italian Style, una maniera speciale di seguire la moda, o di inventarsela in senso vero e proprio, ricorrendo a soluzioni a basso costo, da un lato, e al riciclo dei segni e degli oggetti, dall’altro.

Il vintage dell’immaginario: il tempo, la moda, i nuovi progetti. Vintage in imagery: time, fashion, new projects

CALEFATO, Patrizia
2011-01-01

Abstract

In questo articolo affronterò il tema del rapporto tra la moda italiana e le forme di riuso – reale o immaginario – del tempo, della memoria e della storia. Il punto di partenza è costituito dalla suggestiva immagine, usata da Walter Benjamin, della Tigersprung, il balzo di tigre nel passato che la moda rappresenta. Le attuali forme di riproduzione dei segni di moda sembrano confermare e rafforzare questa immagine: la moda guarda infatti oggi sempre più al passato come riserva di immagini e di citazioni che ritornano nel presente assumendo nuovi significati. Le forme di questo ritorno sono il vintage, il revival e il riuso: attraverso di esse, il sistema semiotico della moda ci permette di fare i conti con il tempo e con gli oggetti e i segni che il tempo lascia dietro di sé. Mi interrogherò su come questo processo tipico della moda contemporanea in generale si declini in particolare nel caso italiano. La moda è un settore in cui l’Italia è stata sempre leader non solo dal punto di vista economico, ma culturale nel senso più ampio. Il nostro paese è il luogo fisico e ideale in cui a partire dal dopoguerra è nato e fiorito quell’Italian Style, che ancor prima del Made in Italy, ha costituito una formula a tutto campo, un virtuoso intreccio di culture in cui la moda si coniugava al cinema, all’arte, alla letteratura, alla ricerca scientifica e tecnologica, alla gastronomia, al turismo. Tutti ambiti non riducibili al “business”, alle piatte ma spietate leggi del mercato, cui invece si è data mano libera nell’epoca della globalizzazione, in nome del neoliberismo vincente. Ambiti che invece oggi è essenziale recuperare a un nuovo rilancio e a una nuova collaborazione che accolgano il decisivo apporto della ricerca, sia tecnologica che umanistica, e che riuniscano idee in ambito sia locale che internazionale, dato che oggi ogni genere di “autarchia” è insensata. Attingerò a materiali visuali (in primo luogo il cinema) e a casi specifici che evidenzino come si sia fatta strada, nel paese del leggendario Italian Style, una maniera speciale di seguire la moda, o di inventarsela in senso vero e proprio, ricorrendo a soluzioni a basso costo, da un lato, e al riciclo dei segni e degli oggetti, dall’altro.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/57317
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact