Statue in contesti sacri nella ceramica italiota.

In the figurative code of vase painting, the statue is an iconic sign of high functionality and dense signification. As a painted reproduction of an object that likewise reproduces human figures, divine entities or abstract concepts, it is an ideal example of mise en abîme in painting and suitable to a wide range of semantic values within the system constituted by the figurative composition. This is particularly the case for the scenes subject of this paper, in which the statue reproduces the image of a deity or a deified hero such as Heracles, contributing to the definition of sacred and ritual contexts in its wide function as an agalma (cult statue and votive offering). The analysis of a selection of themes and visual contexts of the most frequent recurrences of this sign in Italiote red-figure pottery will make it possible to highlight the specific uses, functions and meanings it had in the iconographic language between the second half of the 5th and throughout the 4th cent. BC.

Nel codice figurativo della pittura vascolare, la statua è un segno iconico di alta funzionalità e di densa significazione: in quanto riproduzione dipinta di un oggetto che a sua volta riproduce in forma concreta figure umane, entità divine o concetti astratti, essa si pone infatti come esempio ideale di mise en abîme in forma di immagine e si presta a rivestire un’ampia gamma di valori semantici all’interno del sistema costituito dalla composizione figurata. Ciò accade in particolare per le scene, oggetto di questo contributo, in cui la statua riproduce l’immagine di una divinità o di un eroe divinizzato come Eracle, contribuendo, nella sua più ampia funzione di agalma (statua di culto e offerta votiva), a definire contesti di carattere sacro e rituale. L’analisi di una selezione di temi e contesti figurativi di più frequente ricorrenza di tale segno nella ceramica italiota a figure rosse consentirà di evidenziarne specifici impieghi, funzioni e accezioni rivestiti nel linguaggio iconografico tra la seconda metà del V fino a tutto il IV secolo a.C.