Thirty-two seal cases of royal and princely documents of the 13th-16th centuries made by recycling parchment and paper documents are preserved in the St Nicholas Basilica’s Archives. The paper speculates on the period and technique of manufacture and on the choice of materials to be reused. The cases were made during a restoration campaign promoted by the Chapter between the late 15th and early 16th century to improve the administration of the church. In organising the work, enclosures were made of different materials, and various, often drastic, operations were carried out to protect the seals. Documents, mainly private ones, that had no economic interest for the church were used to make the parchment cases, but documents were also used testifying to the recent domination of the Prince of Taranto in the city, which ended in 1463 and was to be consigned to oblivion. Written traces also remain in a cartulary that the canons commissioned from a Bari public notary in the late 16th century. It is a valuable aid in increasing knowledge about St. Nicholas’ history and the quantity of its documentary heritage, the technical archival vocabulary in use and the organisation of work in a notary office in a city of the Kingdom.

Nell’Archivio della basilica di S. Nicola si conservano trentadue custodie per sigilli di lettere regie e principesche dei secoli XIII-XVI realizzate riciclando documenti pergamenacei e pagine di registri cartacei. Nell’articolo si presentano riflessioni sull’epoca e sulla tecnica di manifattura nonché sulla scelta dei materiali da riutilizzare. Le custodie furono il frutto di una campagna di restauro promossa dal capitolo tra fine XV secolo e inizi XVI nell’ambito di un processo di miglioramento dell’amministrazione della chiesa. Nell’organizzazione dei lavori si ricorse alla confezione di involucri in materiali differenti studiando varie soluzioni, spesso drastiche, di protezione; per la preparazione delle custodie in pergamena si scelsero documenti, soprattutto privati, giudicati privi di interesse economico per la chiesa, ma anche testimoni di un passato recente (la dominazione in città del principe di Taranto cessata nel 1463) che si volle, forse scientemente, destinare all’oblio. Delle custodie restano inoltre tracce scritte in un cartulario commissionato dai canonici a fine XVI secolo a un notaio barese, prezioso strumento di accrescimento delle conoscenze sulla storia della chiesa e sulla consistenza del suo patrimonio documentario, sul vocabolario tecnico archivistico del tempo nonché sull’organizzazione pratica del lavoro in uno studio notarile di una città del Regno.

Documenti reimpiegati in Puglia: le custodie per sigilli dell’archivio di S. Nicola di Bari

Drago, Corinna
2025-01-01

Abstract

Thirty-two seal cases of royal and princely documents of the 13th-16th centuries made by recycling parchment and paper documents are preserved in the St Nicholas Basilica’s Archives. The paper speculates on the period and technique of manufacture and on the choice of materials to be reused. The cases were made during a restoration campaign promoted by the Chapter between the late 15th and early 16th century to improve the administration of the church. In organising the work, enclosures were made of different materials, and various, often drastic, operations were carried out to protect the seals. Documents, mainly private ones, that had no economic interest for the church were used to make the parchment cases, but documents were also used testifying to the recent domination of the Prince of Taranto in the city, which ended in 1463 and was to be consigned to oblivion. Written traces also remain in a cartulary that the canons commissioned from a Bari public notary in the late 16th century. It is a valuable aid in increasing knowledge about St. Nicholas’ history and the quantity of its documentary heritage, the technical archival vocabulary in use and the organisation of work in a notary office in a city of the Kingdom.
2025
Nell’Archivio della basilica di S. Nicola si conservano trentadue custodie per sigilli di lettere regie e principesche dei secoli XIII-XVI realizzate riciclando documenti pergamenacei e pagine di registri cartacei. Nell’articolo si presentano riflessioni sull’epoca e sulla tecnica di manifattura nonché sulla scelta dei materiali da riutilizzare. Le custodie furono il frutto di una campagna di restauro promossa dal capitolo tra fine XV secolo e inizi XVI nell’ambito di un processo di miglioramento dell’amministrazione della chiesa. Nell’organizzazione dei lavori si ricorse alla confezione di involucri in materiali differenti studiando varie soluzioni, spesso drastiche, di protezione; per la preparazione delle custodie in pergamena si scelsero documenti, soprattutto privati, giudicati privi di interesse economico per la chiesa, ma anche testimoni di un passato recente (la dominazione in città del principe di Taranto cessata nel 1463) che si volle, forse scientemente, destinare all’oblio. Delle custodie restano inoltre tracce scritte in un cartulario commissionato dai canonici a fine XVI secolo a un notaio barese, prezioso strumento di accrescimento delle conoscenze sulla storia della chiesa e sulla consistenza del suo patrimonio documentario, sul vocabolario tecnico archivistico del tempo nonché sull’organizzazione pratica del lavoro in uno studio notarile di una città del Regno.
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